Il Papa inaugura Borgo Laudato si': la cura del creato è vocazione per ogni persona
Edoardo Giribaldi - Città del Vaticano
"Creature tra le creature", e non "creatori". La flora e la fauna, "gli uccelli del cielo", i "gigli del campo", sono "sintesi di straordinaria bellezza". La loro cura è una "vocazione" comune ad ogni essere umano, capace di trasformare la natura in luogo di “vicinanza”, che “non può non parlarci di Dio”. Sono questi gli auspici che Papa Leone XIV intravede per Borgo Laudato si', inaugurato oggi, 5 settembre, nei 55 ettari di terreno un tempo parte delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo. il Borgo unisce due anime: il Centro di alta formazione Laudato si’, istituito da di Papa Francesco e cuore educativo del progetto, e un sistema agricolo fondato sui principi dell’ecologia integrale.
La visita al Borgo
Nel corso della Liturgia della Parola con il Rito di Benedizione, dopo la proclamazione di un passo del Vangelo secondo Matteo e il Responsorio, Leone XIV prende la parola per l'omelia, traendo spunto proprio dal testo evangelico. Si sofferma sull'insegnamento di Gesù ai discepoli, quando invita a guardare "gli uccelli del cielo", e a osservare "come crescono i gigli del campo". Il Pontefice ricorda come flora e fauna siano spesso protagoniste delle parabole evangeliche, ma in questo caso l'invito serve "a comprendere il disegno originale del Creatore".
Tutto è stato sapientemente ordinato, fin dall’inizio, affinché tutte le creature concorrano alla realizzazione del Regno di Dio. Ogni creatura ha un ruolo importante e specifico nel suo progetto, e ciascuna è “cosa buona”, come sottolinea il Libro della Genesi
Privilegi e responsabilità
Il riferimento a uccelli e gigli non è casuale. "Non valete forse più di loro?", è la prima domanda che Gesù rivolge ai suoi. "Se Dio veste così l’erba del campo, … non farà molto di più per voi?", la seconda.
Quasi a riprendere implicitamente il racconto della Genesi, Gesù sottolinea il posto speciale riservato, nell’atto creativo, all’essere umano: la creatura più bella, fatta a immagine e somiglianza di Dio. Ma a tale privilegio è associata una grande responsabilità: quella di custodire tutte le altre creature, nel rispetto del disegno del Creatore
"Creature tra le creature"
La cura del creato diventa così "vera e propria vocazione", comune a ciascuno, da vivere "all'interno del creato stesso", senza dimenticare che “siamo creature tra le creature e non creatori”. A tal proposito, Leone XIV richiama le parole del suo predecessore, Francesco, contenute nell'enciclica sulla cura della Casa Comune : "recuperare la serena armonia con il creato" riflettendola nei propri stili di vita e ideali, "per contemplare il Creatore, che vive tra di noi e in ciò che ci circonda".
La vocazione della Chiesa
Non solo la Laudato si', ma anche l'Esortazione apostolica guidano la riflessione del Papa, che pone l'inaugurazione del Borgo Laudato si' tra le iniziative della Chiesa volte a realizzare la sua "vocazione di essere custodi dell'opera di Dio". Un compito tanto "impegnativo" quanto "bello, affascinante", che costituisce "un aspetto primario dell'esperienza cristiana".
Un "seme", eredità di Papa Francesco
Il Pontefice definisce il Borgo un'"eredità" di Papa Francesco, "un seme che può portare frutti di giustizia e di pace", riprendendo un passaggio del suo . Un seme che germoglierà "rimanendo fedele al proprio mandato", ovvero "essere un modello tangibile di pensiero, di struttura e di azione" che favorisca "la conversione ecologica attraverso l’educazione e la catechesi".
Luogo di vicinanza e prossimità conviviale
Leone XIV conclude evidenziando come le meraviglie del Borgo siano "sintesi di straordinaria bellezza" che intrecciano "spiritualità, natura, storia, arte, lavoro e tecnologia".
È questa in definitiva l’idea del Borgo, un luogo di vicinanza e prossimità conviviale. E tutto questo non può non parlarci di Dio
Il saluto del cardinale Baggio
Il Rito di Benedizione è introdotto dal cardinale Fabio Baggio, sotto-segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e direttore generale del Centro di Alta Formazione Laudato si’. Il porporato sottolinea la natura profetica del Borgo, “in un’epoca segnata da crisi ambientali, conflitti e disuguaglianze”, indicandolo come simbolo di un futuro “diverso”, fondato “sulla cura del creato e di tutta la famiglia umana”. Definisce l’inaugurazione un “messaggio di speranza”, ricordando come la conversione ecologica sia possibile e nasca dall’incontro tra fede, responsabilità e speranza. Invita poi a pregare per quanti animano la vita del Borgo e per i visitatori, perché possano lodare e benedire il Signore con umiltà e gratitudine.
La preghiera con il creato
Il rito prosegue quindi con la Preghiera cristiana con il creato, tratta dalla Laudato si', recitata da suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e consigliera d’amministrazione del Centro di Alta Formazione Laudato si'. Leone XIV pronuncia poi la preghiera di benedizione affidando a Dio "la gioia di inaugurare un luogo nel quale veniamo formati a custodire l’opera della tua creazione a noi affidata", chiedendo che "lo stupore per la bellezza delle tue creature ci porti a contemplare la grandezza del tuo amore, per saperlo vivere tra di noi in ogni nostra relazione". Dopo l'antifona mariana, il rito si conclude con l'esibizione di Andrea Bocelli e di suo figlio Matteo, uniti in preghiera nel canto Dolce Sentire.
Bellezza e valore archeologico del Borgo
La Liturgia della Parola con il Rito di Benedizione è preceduta da una visita ai diversi luoghi che caratterizzano il Borgo. Il Papa è stato accolto dal cardinale Baggio e da padre Manuel Dorantes, direttore gestionale amministrativo del Centro di alta formazione Laudato si’. Insieme a loro, ad accogliere Leone XIV erano presenti una quindicina di famiglie che si occupano dell’ospitalità dei visitatori. Per il futuro si stimano circa 250 mila ingressi l’anno, con biglietto d’entrata ma accesso gratuito per le persone in difficoltà economiche.
Formazione per oltre 2mila studenti
A bordo di una golf car elettrica, il Pontefice ha raggiunto i luoghi della visita passando davanti a Villa Barberini, dove ha recentemente trascorso un periodo di riposo estivo, per poi soffermarsi al Giardino della Madonnina, sostando per qualche momento in preghiera. In quel luogo, lo scorso 9 luglio aveva celebrato la prima Messa con la nuova liturgia dedicata alla Custodia della Creazione, definendo il giardino una “cattedrale naturale”, sottolineando la bellezza del creato come contesto privilegiato per l’Eucaristia.
L'incontro con chi anima il Borgo
La visita è proseguita nel Giardino degli Specchi, dove il Papa ha incontrato alcuni giardinieri con le loro famiglie (che si prendono cura delle oltre 3mila varietà di piante presenti nel Borgo) e ha dato da mangiare ad alcuni pesci Koi provenienti dal Giappone.
Successivamente si è recato allo stemma pontificio, realizzato dai lavoratori della proprietà.
Poi alla vigna biodinamica, sviluppata in collaborazione con l’Università di Udine, dove ha ricevuto in dono un cappello appartenuto a Papa Giovanni XXIII, e accarezzato alcuni cavalli, arrivati in dono da Valencia.
Le aule per la formazione
Un altro momento significativo è stato quello nella nuova area della Serra e del Santuario di Borgo Laudato si’, destinata alle attività formative rivolte a studenti, professionisti e comunità vulnerabili. Ogni anno il complesso accoglierà fino a duemila alunni provenienti da tutto il mondo, inclusi giovani con disabilità, inviati tramite le diocesi. Tra le aule e gli spazi del Centro, il Papa ha incontrato anche una rappresentanza di studenti delle scuole limitrofe, alcuni Ceo di aziende e persone fragili coinvolte nei percorsi di formazione.
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