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Il Discorso del Papa ai partecipanti al Congresso Mariologico Mariano Internazionale Il Discorso del Papa ai partecipanti al Congresso Mariologico Mariano Internazionale  (@Vatican Media)

Leone XIV: avere lo sguardo di Maria aiuta popoli e culture a camminare nella pace

Il Pontefice ha concluso con un discorso in Aula Paolo VI i quattro giorni di lavori del 26.mo Congresso mariologico mariano internazionale, ringraziando i circa 600 studiosi di mariologia presenti ai lavori: la Vergine non cessa di aprire porte, creare ponti, abbattere muri e aiutare l’umanità a vivere nell’armonia delle diversità

Daniele Piccini – Città del Vaticano

Contemplare il mistero di Dio e della storia con lo sguardo interiore di Maria ci mette al riparo dalle mistificazioni della propaganda, dell’ideologia e dell’informazione malata, che mai sapranno portare una parola disarmata e disarmante, e ci apre alla gratuità divina, che sola rende possibile il camminare insieme delle persone, dei popoli e delle culture nella pace.

In questo modo, sottolineando come l’ascolto della Parola di Dio apra la Chiesa alla sinodalità, Papa Leone XIV ha riassunto, nel suo Discorso di chiusura in Aula Paolo VI, i temi e i risultati dei lavori del 26.mo Congresso Mariologico Mariano Internazionale, svoltosi a Roma, presso l’Auditorium Antonianum, dal 3 settembre fino a oggi, 6 settembre, e promosso dalla Pontificia Academia Mariana Internationalis.

Per quattro giorni circa 600 studiosi di mariologia, provenienti dai quattro continenti, hanno discusso sul tema, titolo del Congresso "Giubileo e Sinodalità: una Chiesa dal volto e dalla prassi mariana".

In Aula Paolo VI il Papa ha salutato oggi i partecipanti al Congresso Mariologico Mariano Internazionale.
In Aula Paolo VI il Papa ha salutato oggi i partecipanti al Congresso Mariologico Mariano Internazionale.   (@Vatican Media)

Due categorie bibliche

Il convegno, secondo il Pontefice, ha “riconosciuto”, già a partire dal suo titolo, due “categorie bibliche”, il giubileo e la sinodalità, che “dicono in maniera efficace la vocazione e la missione della Madre del Signore”, nella quale “è possibile leggere la vocazione della Chiesa”. Maria è dunque un modello per la Chiesa: “La Vergine Maria, Madre della Chiesa - ha detto il Pontefice - ci insegna ad essere il santo popolo di Dio”. Un’esemplarità da cui, ha aggiunto il Papa, “deriva anche l’importanza di questa Pontificia Accademia” che, meritoriamente, ci ricorda come “la Chiesa abbia sempre un volto e una prassi mariana”.

"Donna giubilare"

Maria, ha spiegato Leone XIV, è una “donna giubilare” poiché “ricomincia sempre dall’ascolto della Parola” e lo fa con l’atteggiamento descritto da Sant’Agostino nel decimo Libro delle Confessioni, citato dal Pontefice: non aspettandosi la risposta auspicata, ma mirando a volere ciò che “ode” da Dio. Come Maria, nemmeno la Chiesa deve mai stancarsi di coltivare il dialogo con Dio e di porgli domande “scomode”, come fa la Vergine nel momento dell’Annunciazione: “Come avverrà questo?”.

"Donna sinodale"

Maria è, in secondo luogo, ha argomentato il Papa, una “donna sinodale”, perché è “pienamente e maternamente coinvolta nell’azione dello Spirito Santo” che sempre chiama a “camminare insieme, come fratelli e sorelle” coloro che prima erano “separati”, per “reciproca diffidenza” o “persino” per “inimicizia”. Maria, ha spiegato ancora Leone XIV, è la “cooperatrice perfetta dello Spirito Santo, non cessa di aprire porte, creare ponti, abbattere muri e aiutare l’umanità a vivere in pace nell’armonia delle diversità”.

I partecipanti al Congresso Mariologico Mariano Internazionale riuniti in Aula Paolo VI.
I partecipanti al Congresso Mariologico Mariano Internazionale riuniti in Aula Paolo VI.   (@Vatican Media)

Una Chiesa col volto di Maria

A partire da queste due caratteristiche, condensate dalle due categorie bibliche, deriva la missione di “una Chiesa dal cuore mariano" che "custodisce e comprende sempre meglio la gerarchia delle verità di fede, integrando ragione e affetto, corpo e anima, universale e locale, persona e comunità, umanità e cosmo”. "Una pietas e una prassi mariane", ha spiegato ancora il Pontefice calando nella concretezza la missione caritativa della Chiesa, "prendono sul serio tutte le realtà umane, a partire dagli ultimi e dagli scartati". 

Maria, via di dialogo tra culture

Al termine del suo discorso, prima di concludere l’incontro con la preghiera dell’Ave Maria, il Papa ha ringraziato la Pontificia Accademia per il “servizio ecclesiale” che compie, ossia “proporre l’immagine e il messaggio della Madre di Gesù come via di incontro e di dialogo tra le culture”.

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06 settembre 2025, 10:25