Il Papa: no ai ¡°cristiani delle occasioni¡±, portare il Vangelo nella quotidianit¨¤
Edoardo Giribaldi ¨C Città del Vaticano
La Chiesa e il mondo non hanno bisogno di ¡°cristiani delle occasioni", che indossano la fede come un abito di circostanza. Il senso vero non nasce dai ¡°doveri¡±, ma germoglia altrove: nell¡¯intimità di un dialogo autentico con Dio. È lì che sboccia un ¡°anelito di eternitࡱ, che attraversa la quotidianità e la trasfigura, donando all¡¯esistenza un ¡°significato più pieno¡±. Sono questi gli ¡°operai¡± ideali descritti da Papa Leone XIV nella catechesi dell¡¯Angelus di questa domenica, 6 luglio, pronunciata ai fedeli raccolti in Piazza San Pietro nonostante le alte temperature.
"La larghezza del cuore di Dio"
Il Pontefice incentra il suo messaggio sulla ¡°missione¡± a cui ogni credente è chiamato, ciascuno nella propria unicità. Nel Vangelo domenicale, Gesù invia settantadue discepoli: un numero ¡°simbolico¡±, specchio della portata universale della ¡°speranza¡±.
Proprio questa è la larghezza del cuore di Dio, la sua messe abbondante, cioè l¡¯opera che Egli compie nel mondo perché tutti i suoi figli siano raggiunti dal suo amore e siano salvati.
"Un significato più pieno"
Un¡¯opera seminata con ¡°generositࡱ nel cuore di ciascuno, da cui germoglia il ¡°desiderio dell¡¯infinito, di una vita piena¡±, di una ¡°salvezza¡± che libera. Una messe capace di fiorire anche quando si finisce ¡°travolti da tante altre cose¡±. Le donne e gli uomini dell¡¯oggi "attendono¡± ancora, infatti, ¡°una verità più grande¡±.
Sono alla ricerca di un significato più pieno per la loro vita, desiderano la giustizia, si portano dentro un anelito di vita eterna.
"C¡¯è qualcosa di grande che il Signore vuole fare nella nostra vita"
Eppure, se la messe eccede, gli operai sono ancora pochi: pochi coloro al lavoro ¡°nel campo seminato dal Signore¡± che riconoscono, ¡°con gli occhi di Gesù¡±, il buon grano pronto per la mietitura.
C¡¯è qualcosa di grande che il Signore vuole fare nella nostra vita e nella storia dell¡¯umanità, ma pochi sono quelli che se ne accorgono, che si fermano per accogliere il dono, che lo annunciano e lo portano agli altri.
"Lavorare ogni giorno nel campo di Dio"
Leone XIV esorta a scuotersi da una fede ridotta a ¡°etichetta esteriore¡±. Dare ¡°spazio a qualche buon sentimento religioso¡±, prendere parte a ¡°qualche evento¡±, non è quello di cui l¡¯oggi ha bisogno, ma di ¡°discepoli innamorati¡±, testimoni del Regno di Dio ¡°ovunque si trovano¡±.
Lavorare ogni giorno nel campo di Dio, coltivando nel proprio cuore il seme del Vangelo per poi portarlo nella vita quotidiana, in famiglia, nei luoghi di lavoro e di studio, nei vari ambienti sociali e a chi si trova nel bisogno.
"Al primo posto sta la relazione col Signore"
Per realizzare tutto ciò, non serve molta teoria, ma una pratica essenziale, quella richiamata dall¡¯invito di Gesù: ¡°Pregate dunque il Signore della messe¡±.
Al primo posto, cioè, sta la relazione col Signore, coltivare il dialogo con Lui. Allora Egli ci renderà suoi operai e ci invierà nel campo del mondo come testimoni del suo Regno.
"operai gioiosi del Regno di Dio"
La catechesi si conclude con l¡¯invocazione alla Vergine Maria ¨C partecipe all¡¯opera ¡°della salvezza¡± attraverso il suo ¡°eccomi¡± offerto con generosità ¨C perché accompagni ciascuno nel cammino ¡°della sequela del Signore¡±.
Perché anche noi possiamo diventare operai gioiosi del Regno di Dio.
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