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Fedeli nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza Fedeli nella parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza  (AFP or licensors)

Alla parrocchia di Gaza tornano a suonare le campane dopo l’attacco israeliano

Tre vittime e 11 feriti, è il bilancio del raid israeliano di ieri sulla chiesa cattolica della Sacra Famiglia di Gaza. Il parroco, leggermente ferito, sta bene. Stamani sono tornate a suonare le campane della parrocchia danneggiata. "Profondamente addolorato" il Papa, che rinnova l'appello per "un immediato cessate il fuoco". L'esercito israeliano parla di 'errore' e annuncia un'indagine. Israele non abbandona i piani militari anche in Siria in difesa dei drusi

Marco Guerra e Paola Simonetti – Città del Vaticano

Le forze di difesa israeliane parlano di “un errore di tiro” di un carro armato, il premier israeliano Netanyahu esprime profondo rammarico è annuncia un’indagine su quello che definisce un incidente.

Parole che non placano però lo sdegno e la condanna di tutta la comunità internazionale. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha chiamato Netanyahu "per chiedere spiegazioni dell'attacco". Ferma condanna e solidarietà ai cristiani di Terra Santa è arrivata dal presidente francese Macron, da numerosi altri leader occidentali, del Medio Oriente e di tutto il resto del mondo. In una nota il patriarcato latino di Gerusalemme ricorda che circa 500 persone in fuga dalla guerra hanno trovato accoglienza nella parrocchia di Gaza, sperando almeno risparmiare le loro vite.

Padre Romanelli suona le capane a Gaza 

Questa mattina è tornato a farsi sentire padre Gabriel Romanelli, ferito nell’attacco di ieri, con un video in cui mostra le campane della Chiesa della Sacra famiglia che, alle prime luci dell’alba, sono tornate a suonare, malgrado la struttura sia danneggiata. E Papa Leone XIV ha assicurato vicinanza al parroco di Gaza. Il Pontefice ha quindi rilanciato un appello per “un immediato cessate il fuoco” ed espresso profonda speranza di una "pace durevole".

Nuovi attacchi nella Striscia

Intanto nella Striscia anche questa mattina si sono registrati nuovi attacchi, almeno otto persone sono morte e altre sono rimaste ferite, all'alba, in un bombardamento israeliano su Khan Yunis. Sono circa 100 i palestinesi uccisi dai raid israeliani nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della Salute di Gaza.

La situazione in Siria

Resta turbolento anche lo scenario siriano. Israele smentisce la notizia di un ennesimo attacco a Suweida circolata nelle ultime ore, ma solo ieri, in un video messaggio, il premier Benjamin Netanyahu aveva dichiarato: “Non permetteremo che i drusi vengano colpiti. La nostra politica è chiara: demilitarizzare l'area a sud di Damasco”. Dunque, l’esecutivo israeliano chiarisce una volta di più la sua posizione in Siria, dove da domenica scorsa si sono consumati violentissimi scontri fra drusi e beduini con il pesante bilancio di almeno 350 morti.

Le accuse del governo siriano

Violenze per le quali il governo siriano punta il dito contro la comunità drusa, colpevole secondo l’esecutivo di aver violato il cessate il fuoco che ha portato al ritiro delle forze governative dalla provincia nel sud del Paese e di "orribili atti" contro i civili, “compresi - affermano le autorità- crimini che minacciano direttamente la pace civile e spingono verso il collasso della sicurezza”.

Nuovi attacchi in Libano

Israele, intanto, torna a colpire anche il fronte libanese: quattro le persone uccise ieri in due nuovi raid nel sud del Paese che hanno preso di mira posizioni e membri di Hezbollah, nonostante un cessate il fuoco concluso a novembre.

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18 luglio 2025, 09:10