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La chiesa cattolica della Sacra Famiglia, nella Striscia di Gaza, colpita oggi da un raid israeliano La chiesa cattolica della Sacra Famiglia, nella Striscia di Gaza, colpita oggi da un raid israeliano

Il presidente della Comece in missione in Ucraina: "Forte preoccupazione per Gaza"

Monsignor Crociata, alla guida della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, si trova da ieri nel Paese est-europeo per una visita di tre giorni in solidarietà al popolo e alla Chiesa locale. In merito ai raid contro la parrocchia di Gaza, esprime "dolore per il dilagare della violenza" ribadendo la "ferma contrarietà a ogni forma di guerra e conflitto armato"

Vatican News

Profonda commozione e viva preoccupazione. Questi i sentimenti espressi da monsignor Mariano Crociata, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (Comece), in seguito all'attacco contro la chiesa cattolica della Sacra Famiglia, l'unica presente nella Striscia di Gaza, avvenuto nella mattinata di oggi, giovedì 17 luglio. La notizia è giunta a monsignor Crociata in Ucraina, dove si è recato per una visita di tre giorni volta a esprimere solidarietà al popolo e alla Chiesa locale, ancora duramente provati dall’aggressione militare russa.


Dolore per il dilagare della violenza

In un contesto già segnato dalla sofferenza e dalla violenza, la notizia del raid contro la parrocchia di Gaza assume un peso ancora più grave, secondo il presidente della Comece, che vuole esprimere profonda vicinanza alla piccola comunità cattolica della Striscia, colpita in un momento di estrema vulnerabilità. “Non sappiamo ancora esattamente cosa sia successo, ma posso affermare che atti come questo – afferma il presule – rinnovano il nostro dolore per il dilagare della violenza e ci spingono a ribadire con forza la nostra ferma contrarietà a ogni forma di guerra e conflitto armato”.


Dall'Ucraina a Gaza, "l'assurdità della guerra"

Il presidente della Comece ha sottolineato che la guerra, in qualunque contesto si sviluppi, è sempre una sconfitta dell’umanità e una ferita alla dignità di ogni persona. “Questa mia breve nota – aggiunge – nasce nel cuore di un viaggio vissuto accanto a un popolo che da anni conosce il peso della guerra. Anche per questo, con ancor maggiore convinzione, mi unisco al grido di chi chiede pace e rispetto per ogni vita umana, ovunque essa sia”. “Dall’Ucraina, dove stiamo vivendo il male e l’assurdità della guerra e le sue terribili conseguenze, desidero inviare un sentito messaggio di vicinanza e solidarietà alla comunità cristiana di Gaza, e alzare la nostra voce per la fine della guerra e il rispetto della popolazione palestinese”, conclude monsignor Crociata. 

La Comece continuerà a seguire con attenzione quanto sta accadendo e a promuovere ogni iniziativa che possa contribuire a una pace giusta, vera e duratura, in Ucraina come in Terra Santa. Il viaggio nel Paese europeo di monsignor Crociata è iniziato ieri, 16 luglio, e avrà termine domani.


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17 luglio 2025, 13:31