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Fas e Osservatorio della Vita e della Natalità, un’alleanza per il futuro

Una convergenza tra il Fondo Assistenza Vaticano e l’Osservatorio che nasce dalla necessità di rilanciare una visione rinnovata della natalità come risorsa collettiva. È l’impegno che mira a contrastare la crisi delle nascite in Italia. Monsignor Mistò (FAS): “Non possiamo restare spettatori passivi”

Vatican News

Un piano di lavoro preciso e condiviso per i prossimi mesi. È quello messo a punto dall’Osservatorio della Vita e della Natalità, organismo tecnico-scientifico, e il Fondo di Assistenza Sanitaria della Santa Sede (FAS). Tra le priorità, si legge in un comunicato, ci sono il rafforzamento degli strumenti di sostegno economico alle famiglie; l’ampliamento della rete di servizi per l’infanzia e la genitorialità; politiche abitative accessibili per giovani coppie e famiglie numerose; l’adozione di modelli di lavoro flessibili orientati alla parità di genere, e l’avvio di campagne culturali che riportino il tema della natalità al centro del dibattito pubblico, non come urgenza occasionale, ma come leva strategica per lo sviluppo dell’Italia.

L’Istat infatti rivela che una delle maggiori criticità del Paese riguarda il progressivo declino demografico che mette a rischio la tenuta sociale, economica e culturale italiana. Secondo i dati, nel 2024 le nascite si sono fermate a 370.000 unità, una diminuzione del 2,6% rispetto all’anno precedente, nuovo minimo storico, a fronte di un invecchiamento accelerato della popolazione.


Il valore della vita, base per politiche inclusive

È necessario, si legge, “promuovere una visione rinnovata della natalità, che non sia relegata a fenomeno privato o emergenziale, ma riconosciuta come risorsa collettiva, da tutelare e valorizzare attraverso politiche pubbliche e un cambiamento profondo di mentalità”. Membro dell’Osservatorio è monsignor Luigi Mistò, presidente del Fondo di Assistenza Sanitaria della Santa Sede (FAS), che ha contribuito alla definizione di questo approccio sistemico. “Si è così sviluppata - è scritto nel comunicato - un’affinità profonda tra i due enti, che si fonda su una profonda consonanza di intenti e visioni”. Entrambe le realtà infatti condividono un’idea di società in cui “la centralità della persona, il valore della vita e il sostegno alla famiglia non sono solo principi astratti, ma basi concrete per costruire politiche pubbliche autenticamente inclusive. È in questa comunanza etica e culturale che si radica il senso di un’alleanza che va oltre i ruoli istituzionali, per farsi terreno fertile di azione condivisa”.

Diventare genitori, una scelta possibile

“Di fronte a una crisi demografica così profonda, non possiamo – ha dichiarato monsignor Mistò - restare osservatori passivi”. “La nostra esperienza ci insegna che prendersi cura della persona, nei suoi bisogni materiali e spirituali, è la chiave per generare futuro. Il FAS è accanto a questo cammino con discrezione, ma con la determinazione di chi crede nella dignità della vita, prima ancora che nei numeri”. “Occorre promuovere una nuova cultura della vita e della genitorialità, fondata sul riconoscimento della maternità e della paternità come beni comuni. In questo percorso, - ha sottolineato il presidente dell’Osservatorio, Donatella Possemato - il confronto con il FAS è prezioso perché nasce da una visione condivisa della persona come valore assoluto e della famiglia come nucleo fondativo della comunità. È questo il senso del nostro impegno comune: unire competenze, sensibilità e responsabilità etica per generare un cambiamento che metta la cura al centro dello sviluppo”. Un lavoro in sinergia per far sì che la scelta di diventare genitori torni ad essere possibile, sostenibile e desiderabile.

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10 luglio 2025, 20:00