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I bambini di Jabalia, nella Striscia di Gaza I bambini di Jabalia, nella Striscia di Gaza

La Santa Sede all’Onu: basta violazioni del diritto alla vita dei bambini

La delegazione vaticana ribadisce davanti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la necessità di difendere i più piccoli dalla brutalità della guerra. Preoccupazione e condanna per l’attacco terroristico alla chiesa greco-ortodossa di Mar Elias, in Siria. La richiesta è di “affrontare la persecuzione dei cristiani e di agire contro la cristianofobia”

Vatican News

La recrudescenza dei conflitti armati e il crescente uso della forza nelle controversie pesano sempre più soprattutto sulla vita dei più fragili, come i bambini, “le cui vite sono troppo spesso segnate dalla brutalità della guerra e la cui dignità e futuro sono violate e compromesse”. È la drammatica preoccupazione espressa dalla delegazione della Santa Sede, intervenuta ieri, 26 giugno, a New York, al Consiglio di sicurezza Onu, in occasione di un dibattito dedicato a “Bambini e conflitti armati”.

Violazioni del diritto alla vita

L’inquietudine della Santa Sede riguarda “le condizioni terribili sopportate dai bambini in aree densamente popolate colpite da conflitti armati, dove l'uso di armi esplosive causa danni indiscriminati e sproporzionati”. A creare allarme è soprattutto il fatto che “luoghi che dovrebbero rimanere inviolabili rifugi sicuri, come scuole, ospedali e luoghi di culto, siano sempre più soggetti ad attacchi”, diventando “luoghi di devastazione e paura”. Tutte le forme di violazione subite dai bambini, si ribadisce, costituiscono “una palese violazione del loro diritto fondamentale alla vita”.

Le richieste della Santa Sede

La Santa Sede, quindi, chiede che non sia mai ostacolato l’accesso all’assistenza umanitaria, che si configurerebbe come una grave violazione del diritto internazionale umanitario. Sollecita a mettere fine “all'uso, alla produzione e allo stoccaggio di armi indiscriminate” e rinnova l’appello a tutti gli Stati ad aderire alle convenzioni che riguardino la messa al bando delle armi e i diritti dei bambini. Incoraggia poi il Consiglio di Sicurezza “a utilizzare efficacemente tutti i meccanismi disponibili per far avanzare l'attuazione dell'agenda sui bambini e sui conflitti armati, compreso il lavoro del suo Gruppo di lavoro dedicato”. 

La condanna per l'attentato in Siria 

La delegazione vaticana, oltre a prendere in considerazione i danni fisici immediati, analizza anche le “minacce a lungo termine”, dovute ai residuati bellici, comprese le mine terrestri, che causano “un profondo trauma psicologico ed emotivo”, esprime preoccupazione e condanna, per l’attacco terroristico, lo scorso 22 giugno, alla chiesa greco-ortodossa di Mar Elias a Damasco, in Siria. Al Consiglio di Sicurezza viene pertanto chiesto di “affrontare la persecuzione dei cristiani e di agire contro la cristianofobia”.

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27 giugno 2025, 13:24