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Il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin Il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin

Parolin: nessun progresso sul fronte della pace, bene la mobilitazione contro il riarmo

A margine dell’incontro “Debito Ecologico” svoltosi in Campidoglio a Roma, il cardinale segretario di Stato vaticano evidenzia la necessità di un impegno comune nella costruzione di una nuova “architettura finanziaria” a favore dei Paesi più poveri. Conferma poi l’incontro tra Papa Leone XIV e la premier italiana Giorgia Meloni, previsto prima del trasferimento del Pontefice a Castel Gandolfo. Resta ancora da fissare una data ufficiale

Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano

“Non ci sono novità, sfortunatamente non ci sono novità”. Così il cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin, commenta a margine dell’incontro “Debito Ecologico” svoltosi oggi, 21 giugno, in Campidoglio a Roma, il contesto globale segnato dalle recenti escalation del conflitto tra Israele e Iran. “Mi pare che sul campo non ci siano sviluppi incoraggianti”, aggiunge.

I fondi delle armi impiegati per risolvere i problemi della fame

Una domanda riguarda anche la manifestazione contro il riarmo svoltasi in concomitanza per le strade di Roma. “È bene che ci sia una mobilitazione in generale per evitare la corsa al riarmo”, osserva il porporato. “Rientra nell’appello che Papa Francesco ha fatto nella ”, ovvero l’invito ad usare “i fondi impiegati per le armi per risolvere i problemi della fame”.

I lavori per la cancellazione del debito

La questione del debito è stata “uno dei temi fondamentali dal punto di vista sociale del Giubileo del 2000”, evidenzia il cardinale segretario di Stato, ricordando “l’intensa campagna promossa anche da Papa Giovanni Paolo II per la giustizia sociale”. Una campagna che aveva prodotto una “commissione” che ha ripreso i lavori in occasione del Giubileo 2025, “e che adesso vuole cercare di implementare alcune misure che possano effettivamente incidere su questo problema”.

Sostenere i Paesi poveri

“Bisogna seguire queste tematiche, non soltanto concentrarsi su di esse durante momenti particolari come può essere l’Anno Santo”, aggiunge Parolin. Dare loro seguito attraverso il cosiddetto “follow-up”, che si concretizza in un appello perché “la questione del debito sia risolta a favore dei Paesi poveri”, affinché le risorse destinate al ripianamento delle obbligazioni vengano invece utilizzate per il loro sviluppo. Un ulteriore intervento auspicato è la costituzione di una “nuova architettura finanziaria” a livello globale, basata su una visione d’insieme che permetta l’applicazione di una reale “giustizia sociale”.

L’incontro tra Leone XIV e Meloni

Riferendosi infine all’odierna celebrazione del Giubileo dei governanti, il cardinale segretario di Stato conferma un prossimo incontro tra Papa Leone XIV e la premier italiana Giorgia Meloni. Non c’è ancora una data precisa, ma dovrebbe avvenire prima del trasferimento del Pontefice a Castel Gandolfo, previsto per il 6 luglio.

"Uno sguardo nuovo verso un mondo nuovo"

Nel corso del suo intervento in Campidoglio, il cardinale segretario di Stato ha ribadito l’urgenza di lavorare in favore della pace, evidenziando la necessità di “uno sguardo nuovo verso un mondo nuovo, capace di leggere attentamente le sfide e quei segni dei tempi che possano contribuire alla pace stimolando il dialogo sociale, riscoprendo in essi quella speranza alla quale ci esorta la Spes non confundit”.&苍产蝉辫;

Riformulare il sistema finanziario

In relazione alla già citata nuova e necessaria “architettura finanziaria internazionale”, il porporato ha notato come essa possa essere implementata “non solo inserendo clausole che considerino il cambiamento climatico nei debiti, ma anche riformulando in modo significativo il sistema finanziario”. L’attuale “quadro comune per la ristrutturazione del debito creato non sta funzionando”, in quanto “rappresenta gli stessi vecchi e nuovi poteri forti, non le popolazioni”.

Cinque azioni per affrontare il debito

Parolin ha quindi proposto cinque azioni concrete per affrontare la questione del debito ecologico: “ridurre il consumo del Nord globale”; “sostenere l’adattamento climatico” delle “nazioni vulnerabili” attraverso “aiuti finanziari e tecnologici”; “perdonare il debito economico”, un’azione definita come “atto di misericordia che ripristina la speranza”; “promuovere la solidarietà globale”; ed infine “educare per la conversione ecologica”.&苍产蝉辫;

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21 giugno 2025, 17:45