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L'arcivescovo Paul Richard Gallagher, presiede la Messa all'Avana, Cuba L'arcivescovo Paul Richard Gallagher, presiede la Messa all'Avana, Cuba

Gallagher a Cuba: pace, giustizia e verità pilastri della missione della Chiesa

Nell’omelia della Messa celebrata nella cattedrale dell’Avana, in occasione della visita per il 90.mo anniversario dei rapporti diplomatici bilaterali con il Paese caraibico, il segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Santa Sede ribadisce “la missione e il pensiero” di Papa Leone XIV per una Chiesa unita e “in comunione”

Edoardo Giribaldi - Città del Vaticano

Pace, giustizia, verità. Quest’ultimo, valore essenziale per costruire “relazioni pacifiche, dialogo costruttivo e rispettoso” con il mondo circostante, è tra i tre pilastri indicati da Papa Leone XIV “su cui si basa l’azione missionaria della Chiesa e la diplomazia vaticana”. A rilanciarli è stato l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali della Santa Sede, durante la Messa celebrata ieri, 4 giugno, nella cattedrale della Virgen María de la Concepción Inmaculada, nella capitale cubana, L’Avana, dove il presule è in visita fino al 6 giugno in occasione del 90.mo anniversario dei rapporti diplomatici bilaterali tra la Santa Sede e il Paese caraibico. Nell’omelia, Gallagher ha ricordato la “vicinanza” mostrata dalla Chiesa al popolo cubano attraverso il lavoro dei nunzi apostolici e i viaggi di san Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e, dieci anni fa, di Papa Francesco: una “visita significativa a questa meravigliosa isola, realizzata sotto i principi di unità e comunione tra i cristiani, e fraternità tra i popoli”.

Un momento della celebrazione
Un momento della celebrazione

Il saluto di Papa Leone XIV

L’arcivescovo ha ripreso di Francesco, che si presentò come “figlio e pellegrino” e, parlando della futura visita al santuario di Nostra Signora della Carità del Cobre, uno dei luoghi più venerati di tutto il Paese, invocò per Cuba “sentieri di giustizia, di pace, di libertà e di riconciliazione”. Un appello riproposto nella Messa, assieme all’invocazione dell’intercessione dei beati Olallo Valdés e José López Piteira, e del venerabile Félix Varela, “grande promotore dell’amore tra i cubani e tra tutti gli uomini, affinché crescano i nostri legami di pace, solidarietà e rispetto reciproco”. La celebrazione è stata anche occasione per “rendere grazie a Dio per l’elezione del nuovo Successore di Pietro, Papa Leone XIV”. Gallagher ha portato a tutto il popolo cubano il suo saluto “affettuoso”: “Avete un angolino nel cuore del Santo Padre”.

Comunione e custodia

La sua elezione, ha affermato l’arcivescovo, “testimonia come l’amore di Dio non abbandoni mai il suo popolo”. “È evidente come sia Dio stesso a prendersi cura del suo popolo”, ha detto Gallagher, “donandoci il Santo Padre, che ci conferma nella fede del Signore risorto e ci fortifica nella comunione”. Ed è proprio la “comunione” a diventare parola chiave: nella vigilanza, certo, ma anche come forma più alta di unità, accogliendo di Papa Leone XIV a rendere la Chiesa “fermento per un mondo riconciliato”.

L'arcivescovo Gallagher durante la Messa
L'arcivescovo Gallagher durante la Messa

"Missione e pensiero" del Pontefice

Gallagher ha messo in guardia dai pericoli che possono minare la comunità: il rischio di snaturare il Vangelo e lasciarsi trascinare da dottrine diverse. Da qui l’importanza dell’unità “con i vescovi e con il Papa”, nella certezza che Dio, attraverso il suo Spirito, “continua a inviare la sua grazia e la sua verità alle comunità da Lui costituite, affinché siano una cosa sola come lo sono il Padre e il Figlio”. Citando san Paolo che esorta anche alla “vigilanza e alla cura reciproca”, l’arcivescovo ha ricordato “le lacrime che gli scendevano dagli occhi, segno d’amore e del dolore della separazione”. Un richiamo chiaro ad evitare divisioni arriva anche dal motto episcopale di Leone XIV: In illo uno unum – “In Colui che è Uno, noi siamo uno” – tratto da un commento di Sant’Agostino al Salmo 127. “Un potente richiamo all’unità e alla comunione che definiscono la missione e il pensiero del Santo Padre”.

I "mari" attraversati dalla Chiesa

Il Vangelo proclamato durante la liturgia ha rafforzato questo messaggio. “Gesù, nell’Ultima Cena, prega per i suoi discepoli e chiede al Padre che siano una cosa sola come Lui e il Padre”. “Dio è comunitario”, ha affermato Gallagher, ma la fedeltà al Vangelo non è facile. “È una realtà. La Chiesa è una nave fragile”, ma guidata dallo Spirito Santo e dal ministero del Papa, “ha attraversato mari agitati nella storia: discordie, ferite causate dall’odio, dalla paura del diverso, le sofferenze dei migranti, una società che abusa della terra e relega i più poveri”. E in queste acque, il popolo cubano ha spesso innalzato con fiducia il canto mariano della Carità del Cobre:

“Quando il pianto era il pane dei tuoi figli e la loro vita ansia terribile, eri tu, Dolce Madre, la Stella che annunciava l’aurora di pace.”

La Chiesa, accompagnatrice di "gioie e dolori"

La missione è dunque quella di non smettere “di gettare la rete per immergere la speranza del Vangelo nelle acque del mondo; a navigare nel mare della vita perché tutti possano ritrovarsi nell’abbraccio di Dio”. Tutto questo è possibile solo mettendo da parte “sicurezze e interessi personali” e concependo l’esistenza come “servizio, apertura all’altro nella Verità a cui Cristo ci ha consacrati. Sulla base della verità riconosciamo nell’altro un figlio di Dio e un membro della nostra famiglia”. L'autenticità, ha ribadito Gallagher, “rende possibili relazioni pacifiche, dialogo costruttivo e rispettoso tra gli uomini e con il mondo che ci circonda, senza snaturare la forza del messaggio evangelico in un mondo che spesso si oppone ai valori del Regno di Dio”. Per questo, anche a Cuba, come ovunque, la Chiesa resta accanto al popolo, ne condivide “gioie e dolori” e “non smette mai di portare il che Papa Francesco ha consacrato all’anno giubilare, e che nasce dall’amore che sgorga dal Cuore trafitto di Gesù sulla croce”.

Il pilastro della carità        

"È l’ora dell’amore, ci dice Papa Leone, e ci invita a chiederci", secondo Gallagher, riprendendo le parole dell’enciclica  del Pontefice, Leone XIII, che ha ispirato il suo nome: “Se la carità di Dio prevalesse nel mondo, non vi sembra che ogni lotta finirebbe presto là dove essa entrasse in vigore nella società civile?”. La carità intesa non come semplice elemosina, ma come “massima espressione dell’amore di Dio che ha dato la vita per noi”, ha chiarito il segretario per i Rapporti con gli Stati, diventa allora una parola programmatica, “dono e impegno”, orientata sempre al bene comune e alla qualità delle relazioni umane. Uno spirito, ha concluso il presule, che dovrebbe animare i rapporti all’interno della Chiesa, ma anche con le autorità civili. I tre pilastri – pace, giustizia, verità – non devono mai essere separati dalla carità, “sempre radicata nella preoccupazione per la vita e il bene di ogni uomo e ogni donna”. E ha ribadito alle autorità presenti: “Su questi principi, e per il bene comune di tutti i cubani, potrete sempre contare sulla collaborazione della Santa Sede”.

la cattedrale della Virgen María de la Concepción Inmaculada
la cattedrale della Virgen María de la Concepción Inmaculada

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05 giugno 2025, 12:00