La LEV al Salone del Libro, mettere al centro parole per creare ponti
Marina Tomarro - Città del Vaticano
"Ogni anno cerchiamo di essere presenti sia con le nostre novità editoriali, sia con degli incontri con i nostri autori e il pubblico, con la speranza di aprire squarci di pensiero anche su tematiche religiose, dentro il calderone degli oltre 1.500 eventi che si svolgono nella manifestazione”. È questo la finalità indicata da Lorenzo Fazzini, responsabile editoriale della Libreria Editrice Vaticana, che accompagna la presenza della LEV alla trentasettesima edizione del Salone Internazionale del Libro a Torino. Sono 1.225 i marchi editoriali presenti con oltre 700 stand su una superficie espositiva di 137.000 metri quadrati. Il tema scelto per l'edizione di quest'anno, "Le parole tra noi leggere", è un omaggio al romanzo di Lalla Romano e celebra il dialogo attraverso la parola. Ed è anche un tributo al potere della letteratura di creare ponti tra persone, culture e visioni del mondo. Tra queste molteplici visioni, la LEV è presente con uno spazio espositivo nel secondo padiglione nello stand L05: “Per noi - spiega Fazzini - è anche l'occasione per proporre al pubblico le nostre novità editoriali, fra cui gli ultimi testi a firma di Papa Francesco, un libro di omelie di Benedetto XVI e un volume inedito di don Luigi Giussani, fondatore del movimento ecclesiale di Comunione e liberazione”.
Incontro del cardinale Zuppi con Ligabue
"Vedere tanta gente in piazza San Pietro che aspettava l'annuncio è stato davvero commovente, c'era attesa, tanta gioia, tanto desiderio. Avevo un groppo in gola. Lo ha affermato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, all'inizio dell'incontro con il cantautore Ligabue al Salone del Libro. "Sono stato bambino negli anni '60 in un'Italia meravigliosa - ha poi detto Ligabue - in cui c'era la speranza che il mondo potesse cambiare. Adolescente negli anni '70 quando pensavamo di potere aggiustare le cose. Oggi ci sono 26 persone che detengono il patrimonio della metà del mondo, è l'opposto di quello in cui noi speravamo. Questo tipo di squilibrio non può non portare infelicità".
Gli appuntamenti LEV al Salone del libro
Tre gli appuntamenti previsti, per gli incontri tra gli autori e il pubblico. Il primo si è svolto nella giornata del 15 maggio sul tema "È possibile sperare? L'insegnamento di don Giussani e il nostro tempo" in occasione della pubblicazione del volume "L'incontro che accende la speranza", a cura di Davide Prosperi. Si tratta di un testo inedito di don Giussani che ha affascinato migliaia di giovani. Tra gli altri è intervenuto anche il vescovo emerito di Reggio Emilia-Guastalla, monsignor Massimo Camisasca.
Dibattito sul futuro della Chiesa
Nella giornata di oggi è previsto inoltre, nel pomeriggio, un incontro per riflettere sul futuro della Chiesa nell'epoca contemporanea. "Sarà con noi - sottolinea Lorenzo Fazzini - lo scrittore Sandro Veronesi, vincitore già di due Premi Strega, che si è molto appassionato al nostro libro intitolato 'Cristiani in un mondo che non lo è +', scritto dal cardinale Jozef De Kesel, arcivescovo emerito di Malines-Bruxelles. Un altro appuntamento è in programma il 17 maggio ed è incentrato sul tema “Benedetto XVI: 'Cristo è un futuro!'. In occasione della pubblicazione del testo "Il Signore ci tiene per mano", si confronteranno poi il cantautore Giovanni Lindo Ferretti, padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, e Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede. Si tratta di un'opera che raccoglie le omelie pronunciate da Benedetto XVI nelle celebrazioni eucaristiche da lui presiedute in privato, sia durante il Pontificato sia durante il periodo da Papa emerito.
L'importanza delle parole
Filo conduttore di questa edizione del Salone è quindi il tema “La parole tra noi leggere”. Si intende così sottolineare l'importanza che possono assumere alcune parole a seconda dei contesti. "È un tema molto importante - ricorda il responsabile editoriale della Lev - quello di mettere al centro le parole in una società che oggi preferisce l'immagine, tra cui quelle dei social, del digitale; c'è una la smaterializzazione delle parole che arrivano e scompaiono velocemente". "Anche dal punto di vista editoriale, gli ultimi dati fanno registrare un calo di un milione di lettori in Italia. Rimettere al centro le parole è allora importante perché la lettura è un atto individuale ma in realtà richiama una comunità: quando una persona ha letto un bel libro ne discute con un'altra e poi con altri ancora. In questo modo si stanno costruendo dei ponti tra lettori che magari la pensano in maniera diversa e che rimarrebbero ognuno per conto suo. Invece quel libro, quel romanzo, quel saggio, quel testo di poesia, perfino quel fumetto, può creare un collegamento partendo da parole leggere per poi arrivare a quelle più importanti”. Le parole e la lettura dunque possono essere ponti e mettere in relazione persone anche distanti, non solo geograficamente.
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