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Vatican News

Un volumetto che racconta di Jane, donna africana del Kenya, che si toglie il cibo di bocca per nutrire i figli. Un altro dei ritratti di don Luigi Ginami che va ad arricchire la lunga galleria di storie scritte dal sacerdote bergamasco, presidente della Fondazione Santina Onlus, che cura progetti di adozione a distanza e realizzazioni in particolare nelle zone più disagiate del mondo.

Passione per chi ha bisogno

Il libro intitolato per l鈥檃ppunto 鈥淛ane鈥� reca la prefazione dell鈥檃rcivescovo Giovanni d鈥橝niello, nunzio apostolico nella Federazione Russa e in Uzbekistan, che dice di cogliere in questa storia echi di altre narrate da don Luigi, in cui fede e solidarietà fanno filtrare luce nel buio della miseria. Ad esempio, scrive monsignor d鈥橝niello, mi sembrava di rileggere le pagine dell'opuscolo realizzato dopo la visita alla discarica di 鈥淰illa Princesa鈥� in Brasile, specie per l鈥檃more per le persone incontrate nel viaggio鈥� o 鈥渓a passione nel portare avanti un progetto per i più bisognosi, il sentimento cristiano che animava quel viaggio e la gioia nel vedere nascere e concretizzarsi un disegno reso possibile anche grazie alla generosità di tanti suoi amici鈥�.

Il digiuno che riempie di Dio

Come gli altri, 鈥淛ane鈥� è un 鈥渘uovo racconto della carità鈥� che ha in Jane, che rinuncia a mangiare per consentire di farlo ai suoi piccoli e a chi sta peggio di lei, 鈥渓'immagine del pellicano che dona il suo proprio sangue per nutrire i suoi piccoli鈥�. Un gesto, afferma il nunzio, che riporta a Cristo e a quella 鈥渃arità che si fa visibile nel dono di sé stessi agli altri鈥�. Jane, ricorda il presule, a un certo punto dice: 鈥淨uesto digiuno mi toglie il cibo ma riempie di Dio鈥�. Un gesto semplice come quelli della Fondazione Santina che con i suoi progetti, ricorda monsignor d鈥橝niello, 鈥渞iesce a realizzare 鈥済randi risultati鈥�.

鈥淣el nostro incamminarci verso il 鈥榮epolcro vuoto鈥� - conclude il nunzio - chiediamo al Risorto che ci conceda le grazie necessarie per essere sempre più capaci di amare quanti incontriamo, di saper 鈥榙igiunare鈥� per riempirci di Lui, vero cibo che ci sazia, per poi saperlo distribuire agli altri鈥�.