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Leone XIV con un confratello agostiniano Leone XIV con un confratello agostiniano  (@Vatican Media)

L’onomastico di Leone XIV: Robert e l’anima di Agostino

Nel giorno in cui la Chiesa ricorda San Roberto Bellarmino, padre Robert Hagan, superiore della Provincia agostiniana di San Tommaso da Villanova, parla del Papa, amico di lunga data: aiuta il mondo a scoprire ciò di cui ha più bisogno oggi, “verità, unità, amore, amicizia”

Padre Paweł Rytel-Andrianik e Karol Darmoros - Città del Vaticano

Padre Robert Hagan conosce il Papa da 27 anni e sottolinea che Leone XIV sa coniugare un profondo legame con Dio fatto di preghiera e di desiderio di essere vicino alle persone. Il superiore della Provincia agostiniana di San Tommaso da Villanova traccia un profilo del confratello salito al Soglio di Pietro: "Ha questa incredibile combinazione di relazione orante con il Signore e il desiderio amorevole di stare con la gente. Questo figlio di Agostino è ora il Buon Pastore per tutti noi".

Un uomo di missione e comunità

Di Robert Francis Prevost, padre Hagan rammenta di quando era provinciale a Chicago e poi priore generale dell'Ordine. "Ho pronunciato i miei voti al priore generale Robert Prevost. Era gentile e disponibile, e ora in questo ruolo che riguarda tutti noi, si può capire perché Dio lo ha scelto". Secondo il religioso, la spiritualità di Leone XIV è profondamente radicata nei valori di Sant'Agostino. "Pontifex significa costruttore di ponti", ha osservato, aggiungendo che le sue parole riecheggiano gli accenti agostiniani: una chiamata alla pace, all'amicizia e alla comunità. Il Papa, sottolinea, aiuta il mondo a scoprire ciò di cui ha più bisogno oggi: “Veritas, Unitas, Caritas – verità, unità, amore, amicizia”.

“Chi c'è sul balcone? Quello è il nostro confratello!”

Il nuovo Papa, osserva ancora padre Hagan, ha conquistato il sostegno dei fedeli attraverso il suo stile di comunicazione: calmo, chiaro e accessibile. I giovani, dice, ne restano coinvolti, “anche coloro che hanno sbagliato sentono un invito a tornare”. Una parte importante del background di Leone XIV è la sua opera missionaria. “È americano, ma ha anche prestato servizio in Perù per 20 anni con i più poveri tra i poveri. Non ha solo imparato la lingua, ha imparato la cultura. Per noi, il priore generale era come un ‘mini-papa’”, sostiene padre Hagan. Che ricorda le emozioni dell’8 maggio scorso, il giorno dell'elezione. Ci fu un’esclamazione: “Chi c'è su quel balcone? Roberto Francisco Prevost! Quello è il nostro confratello’”. Nell'ufficio provinciale di Villanova, prosegue padre Hagan, la gente piangeva, rideva e si abbracciava. Alcuni studenti dicevano: “Ha camminato su questi stessi sentieri, ha studiato in queste stesse aule, ha mangiato in queste stesse mense. E ora è il Papa”.

Gli Agostiniani al fianco del Papa

Per padre Hagan i primi mesi di pontificato di Leone XIV hanno veicolato un messaggio di pace e riconciliazione. Due giorni fa, il 15 settembre, il Papa Leone si è rivolto ai membri del capitolo generale degli agostiniani, il suo Ordine, e ha detto loro che è il dono della carità divina ciò a cui - evidenzia padre Hagan - si deve guardare “se vogliamo vivere al meglio anche la vita comunitaria e l’attività apostolica, mettendo in comune i nostri beni materiali, come pure quelli umani e spirituali”. E ha concluso esortando i confratelli a continuare i lavori del capitolo “nella gioia fraterna e con il cuore disposto ad accogliere i suggerimenti dello Spirito”,  per essere “apostoli e testimoni del Vangelo nel mondo”.

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17 settembre 2025, 09:15