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La preghiera del Papa per Pascale Rafic, la 18enne egiziana morta la notte scorsa mentre partecipava al Giubileo dei Giovani, con il gruppo di pellegrini che erano in viaggio con lei La preghiera del Papa per Pascale Rafic, la 18enne egiziana morta la notte scorsa mentre partecipava al Giubileo dei Giovani, con il gruppo di pellegrini che erano in viaggio con lei

Leone XIV ai giovani egiziani: la risurrezione è la fonte della nostra speranza

L’incontro del Papa con i pellegrini compagni di viaggio della 18enne Pascale Rafic, morta la notte scorsa mentre partecipava al Giubileo dei Giovani. Ci viene ricordato “in modo molto forte” quanto la nostra fede in Gesù Cristo “abbia bisogno di essere parte di ciò che siamo” e di come “continuiamo ad andare avanti nonostante esperienze così dolorose”

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

L’improvvisa morte “della vostra compagna di viaggio in questo pellegrinaggio”, porta a tutti noi una tristezza, che è qualcosa di “molto umano e comprensibile”, e ci viene ricordato in modo molto forte, “che non abbiamo il controllo sulle nostre vite”. Ma come Marta e Maria con il loro fratello Lazzaro, impariamo “che Gesù è vita e risurrezione”. Questa “è la fonte ultima della nostra speranza”, anche in questo anno giubilare di speranza: “La nostra speranza è in Gesù Cristo che è risorto”. Sono le parole spontanee, in inglese, con le quali Papa Leone XIV si rivolge commosso ai giovani egiziani e ai loro accompagnatori, incontrati nell’auletta dell’Aula Paolo VI verso mezzogiorno, con i quali è arrivata a Roma per il Giubileo dei Giovani la 18enne Pascale Rafic, morta la scorsa notte dopo un malore, lei cardiopatica, mentre rientrava in pullman nella parrocchia di Ardena, dove il gruppo era ospitato.

La fede in Gesù per andare avanti nonostante il dolore

Disposti in cerchio nell’auletta, i giovani, ancora scossi per la perdita dell’amica, ascoltano il Papa che ha accanto il vescovo Jean-Marie Chami, titolare di Tarso e ausiliare della Chiesa Patriarcale di Antiochia dei Greco-Melkiti per l’Egitto, il Sudan e il Sud Sudan, che guida il loro pellegrinaggio. Leone XIV empatizza con loro e la loro tristezza, ben comprensibile “specialmente quando si è così lontani da casa e in un’occasione così in cui ci si trova veramente insieme per celebrare la nostra fede con gioia”.

In qualche modo, così, mentre celebriamo questo anno giubilare di speranza, ci viene ricordato in modo molto forte quanto la nostra fede in Gesù Cristo abbia bisogno di essere parte di ciò che siamo, di come viviamo, di come ci apprezziamo e rispettiamo gli uni gli altri, e soprattutto di come continuiamo ad andare avanti nonostante esperienze così dolorose.

I giovani egiziani durante la preghiera per la loro compagna scomparsa
I giovani egiziani durante la preghiera per la loro compagna scomparsa   (@Vatican Media)

La speranza di chi ha visto Gesù risorgere dalla morte

Il Pontefice ricorda poi che “Sant’ Agostino ci dice che quando qualcuno muore è molto umano e naturale piangere e soffrire, sentire la perdita di qualcuno che ci è caro”. Ma ci dice anche “di non piangere come fanno i pagani perché noi abbiamo visto Gesù Cristo morire sulla croce e risorgere dalla morte”.

E’ Cristo risorto, prosegue Papa Leone XIV, che “ci chiama tutti a rinnovare la nostra fede, ci chiama tutti ad essere amici, fratelli e sorelle gli uni gli altri, a sostenerci gli uni gli altri, e dice: anche voi dovete essere testimoni di quel messaggio evangelico”.

Un altro momento dell'incontro del Papa con i giovani pellegrini egiziani
Un altro momento dell'incontro del Papa con i giovani pellegrini egiziani   (@Vatican Media)

Dolore per la perdita, consolazione e nuova speranza

E per tutti voi questo vi ha toccato in modo molto personale e diretto oggi. Così, in questo dolore che sperimentate per la perdita della vostra amica, avete questa opportunità di stare insieme, di pregare, di rinnovare la nostra fede e chiedere a Dio sia il riposo eterno per la nostra sorella ma anche per la consolazione e il rafforzamento della nostra fede, perché sia rinnovata nella speranza, e come Chiesa, come fratelli e sorelle, ci siamo riuniti per questa ragione.

La preghiera finale del Papa, prima della benedizione a tutti i presenti nell’auletta, è una richiesta al Signore “di essere con noi, di essere con tutti voi mentre vivete questi giorni di pellegrinaggio nell’anno del Giubileo della speranza e che tutti siate protetti con l’amore e la grazia di Dio”.

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02 agosto 2025, 15:55