"Benvenuto!", Papa Leone arrivato a Castel Gandolfo tra applausi e saluti della gente
Salvatore Cernuzio - Castel Gandolfo
Il segnale è stato l’apertura del cancello e l’uscita di due Guardie Svizzere. Poi il rombo delle moto e la macchina scura che appare dal fondo della salita e tira il freno a mano, con il Papa che scende a salutare di persona il lungo cordone di persone sotto il sole, ferme da un paio d’ore dietro le transenne che dicono che pure il sindaco abbia aiutato a sistemare stamattina. Intorno alle 17 Papa Leone XIV è arrivato a Castel Gandolfo, la residenza estiva dei Papi a 25 km da Roma, dove trascorrerà un periodo di riposo fino al 20 luglio e poi alcuni giorni di agosto.
L'attesa della gente
Nella piazza principale dove sorge il Palazzo Apostolico, che Papa Francesco aveva voluto aprire al pubblico trasformandolo in museo, la vita è trascorsa per qualche ora tranquilla: i turisti seduti a bar e ristoranti, le botteghe di artigianato aperte, il via vai di visitatori del polo museale. Tutto fino alle 16.30, l’orario in cui era noto che il Pontefice sarebbe partito da Roma. E quindi in tanti a quell'ora hanno cominciato a spostarsi verso l’ingresso di Villa Barberini, l’antico palazzo dove Papa Leone risiederà, andandosi ad aggiungere alla già ampia folla di gente sistemata sui due lati della strada: forze dell’ordine, giornalisti, abitanti della zona, altri turisti, famiglie e diversi gruppi di suore.
Altri gruppi attendevano il passaggio del cordone di auto ai piedi della Salita di Sant’Antonio, quella che conduce al centro storico. Al Bar Etto, punto di ristoro affacciato sul lago di Albano, campeggiava uno striscione nero con la scritta bianca: “Benvenuto Papa Leone”. Lì un gruppo di religiose ha atteso l’arrivo pregando il Rosario. Una signora intanto dall’altra parte della strada gridava a una conoscente: “Arriva sì o no?”. “Sì, sì sta arrivando”.
L'arrivo del Papa e l'abbraccio ai fedeli
Applausi e cori hanno accompagnato il passaggio della macchina papale. A pochi metri dall’ingresso di Villa Barberini, Leone XIV – come detto - ha fatto fermare la vettura e subito si è diretto dalla gente, richiamato da una parte e dall’altra: “Papa Leone!”, “Santità!”, “Santo Padre!”. Come primo gesto ha benedetto alcuni bambini in braccio ai genitori, poi ha salutato delle signore anziane. Tra loro Conchita, spagnola di Saragoza, in vacanza in Italia: “Gli ho stretto la mano e gli ho detto: Papa León, te quiero mucho (Papa Leone, ti voglio tanto bene)”.
Delle suore della Congregazione della Presentazione di Maria, originarie dal Camerun, urlavano frasi in francese al Papa sperando che si avvicinasse. Leone XIV ha stretto più mani possibili, poi si è diretto all’interno della Villa dove ad attenderlo c’erano suor Raffaella Petrini, presidente del Governatorato vaticano, il vescovo Vincenzo Viva, il direttore delle Ville Pontificie, Andrea Tamburelli, il sindaco Alberto De Angelis.
I saluti
Presente pure don Tadeusz Rozmus, parroco polacco della parrocchia pontificia di San Tommaso da Villanova, dove il Papa celebrerà la Messa la prossima domenica 13 luglio, primo appuntamento pubblico nel comune laziale. Noto biker, il parroco scherza con i giornalisti fuori da Villa Barberini dicendo di aver dato al Pontefice la disponibilità di accompagnarlo con la moto in giro per Castel Gandolfo. “È stato un incontro formale/informale, nel senso che il Santo Padre ha fatto i suoi saluti ma si è fermato anche un po’ a parlare con noi, ci ha detto parole di incoraggiamento e ringraziamento per la preparazione di tutto questo. Molto aperto, molto gentile, sorridente”.
Uscita a sorpresa
Chiusa la cancellata, mentre la folla andava disperdendosi verso la piazza e le zone del lago, l’urlo di una donna ha richiamato l’attenzione di tutti: Papa Leone si è affacciato improvvisamente dal balcone della Villa. Dietro la bandiera gialla e bianca della Città del Vaticano e dietro i pannelli di legno decorati dall’edera, con a fianco il segretario particolare Edgard Ivan Rimaycuna, il Papa ha salutato con la mano la gente per strada. Alcuni istanti di grande entusiasmo, immortalati dagli smartphone e dalle telecamere.
Le suore: "Vicine con la preghiera"
Direttamente sotto la balconata c’era un gruppo di quattro suore Figlie della Sagrada Familia, congregazione nata in Colombia, residenti a Roma. E da Roma, Maria Deleite de los Santos, Maria Regina Pacis, Maria José (peruviana di Piura) e Maria Maestra orante, sono partite subito dopo l’Angelus per andare a dare il loro saluto al Papa. “Ahì, che delicatezza essere sceso dall’auto per salutarci!”, esclamano. Sono riuscite pure a stringere la mano al Pontefice: “Siamo state a tante udienze ma è la prima volta che lo vediamo così da vicino”. A Leone XIV che da oggi pomeriggio inizia le sue vacanze, le religiose lasciano un saluto e un augurio: “Santo Padre, le diamo il benvenuto a Castel Gandolfo. Preghiamo tanto per le sue intenzioni e per questo riposo veramente meritato. Accompagniamo il suo lavoro con la preghiera”.
"Grato di proseguire l'attività in un luogo così bello"
In serata il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha fatto sapere di aver avuto modo di salutare brevemente il Papa al suo arrivo questo pomeriggio: "Mi ha confermato il piacere di trovarsi a Castel Gandolfo, che è grato delle occasioni che ci saranno di poterne incontrare la gente nei prossimi giorni e allo stesso tempo di poter proseguire la sua attività in un luogo così bello".
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