Il cardinale Newman sarà proclamato Dottore della Chiesa
Alessandro De Carolis - Città del Vaticano
Uno dei grandi pensatori moderni del cristianesimo, protagonista di un percorso spirituale e umano che ha segnato la Chiesa e l’ecumenismo del 19.mo secolo, autore di riflessioni e testi che mostrano come vivere la fede sia un dialogo quotidiano “cuore a cuore” con Cristo. Una vita spesa con energia e passione per il Vangelo - culminata nel 2019 con la canonizzazione - che presto otterrà al cardinale inglese John Henry Newman la proclamazione a Dottore della Chiesa.
A darne notizia una nota della Sala Stampa della Santa Sede che oggi, 31 luglio, riferisce che nel corso dell’udienza concessa al cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi, Leone XIV “ha confermato il parere affermativo della Sessione plenaria dei cardinali e vescovi, membri del Dicastero delle Cause dei Santi, circa il titolo di Dottore della Chiesa Universale che sarà prossimamente conferito a San John Henry Newman”.
“Dalle ombre e dalle figure alla Verità”
“Guidami, Luce gentile; tra le tenebre, guidami Tu. Nera è la notte, lontana la casa: guidami Tu… Sempre mi benedisse la tua potenza; ancora oggi mi guiderà per paludi e brughiere, finché svanisca la notte e l’alba sorrida sul mio cammino”. John Henry Newman, nato nel 1801, ha 32 anni quando, mentre sta tornando in Inghilterra dopo un lungo viaggio in Italia, gli sale dal cuore questa preghiera struggente. Da otto anni è sacerdote anglicano ma soprattutto è una delle menti più brillanti della sua Chiesa. Un uomo che affascina con le sue parole, pronunciate e scritte.
Il viaggio in Italia del 1832 amplifica la ricerca interiore. John Henry Newman ha dentro un’arsura di conoscere le profondità di Dio, la sua “Luce gentile” che per lui è insieme luce di Verità. Verità su Cristo, sulla vera natura della Chiesa, sulla tradizione dei primi secoli, quando i primi Padri parlavano a una Chiesa non ancora divisa. Oxford - centro di propagazione della sua fede e dove il futuro santo vive e lavora - diventa strada che sposta le sue convinzioni sempre più verso il cattolicesimo. Nel 1845 distilla nel suo Saggio sullo sviluppo del dogma il percorso spirituale che ha prodotto in lui quella Luce così a lungo inseguita, e cioè che la Chiesa cattolica del suo tempo è la stessa uscita dal cuore di Cristo, è la Chiesa dei martiri e dei Padri antichi, che come un albero è cresciuta e si è sviluppata lungo la storia. Dopodiché chiede di diventare cattolico, cosa che avviene l’8 ottobre 1845, e scrive più avanti ricordando quel momento: “Fu per me come l’entrare in un porto, dopo una crociera burrascosa. La mia felicità è senza interruzione”.
Il fascino di San Filippo Neri
Torna in Italia nel 1846 per entrare come semplice seminarista - lui, teologo e pensatore di fama internazionale - nel Collegio di Propaganda fide. “È così meraviglioso trovarmi qui”, annota. “E’ come un sogno, eppure così tranquillo, così sicuro, così felice come se vi appartenessi da sempre”. Il 30 maggio 1847 si chiude il cerchio della sua vocazione, con l’ordinazione sacerdotale. In questi mesi Newman resta affascinato dalla figura di San Filippo Neri - un altro, come lui, “adottato” da Roma - e quando Pio IX lo incoraggia a tornare in patria, John Henry vi fonda un Oratorio intitolato al santo cui lo lega una bella propensione al buonumore. Buonumore che non viene scalfito dalle diverse prove che deve sostenere negli anni in cui varie opere che avvia nella sua terra per radicare il cattolicesimo sembrano non andare a buon fine. La sua mente continua a produrre testi brillanti a sostegno e difesa del cattolicesimo, anche quando viene attaccato duramente. Nel 1879, Papa Leone XIII lo crea cardinale. Quando lo viene a sapere, piange di gioia: “Le nubi sono cadute per sempre”. Continua il suo apostolato con la consueta intensità fino all’11 agosto 1890, giorno della sua morte. Sulla tomba fa scrivere solo il suo nome e poche parole che racchiudono la straordinaria parabola dei suoi 89 anni di vita: Ex umbris et imaginibus in Veritatem, “Dalle ombre e dalle figure alla Verità”.
"Cor ad cor loquitur"
Benedetto XVI lo beatifica nel 2010 ricordando l’uomo di profonda preghiera che “visse quella visione profondamente umana del ministero sacerdotale nella devota cura per la gente (…) visitando i malati ed i poveri, confortando i derelitti, prendendosi cura di quanti erano in prigione”. Nel 2019, poi il cardinale Newman viene proclamato santo da Papa Francesco che, nell’Enciclica , spiega perché il porporato inglese scelse come proprio motto la frase “Cor ad cor loquitur”: perché, al di là di ogni dialettica, il Signore ci salva parlando al nostro cuore dal suo cuore. “Questa stessa logica - afferma Francesco - faceva sì che per lui, grande pensatore, il luogo dell’incontro più profondo con sé stesso e con il Signore non fosse la lettura o la riflessione, ma il dialogo orante, da cuore a cuore, con Cristo vivo e presente. Perciò Newman trovava nell’Eucaristia il Cuore di Gesù vivo, capace di liberare, di dare senso ad ogni momento e di infondere nell’uomo la vera pace”.
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