Il Papa: portare nel mondo ferito dalla guerra la promessa di una pace vera e duratura
Edoardo Giribaldi – Città del Vaticano
“Il nostro mondoâ€, frastornato e ferito "dalla guerra, dalla violenza e dall’ingiustizia†ha urgente necessità di “ascoltare†e vedere incarnarsi “la promessa evangelica di una pace vera e duraturaâ€. La Chiesa, nelle sue sfumature, è chiamata ad abbattere i confini dettati dalle singole “parrocchie, diocesi e nazioniâ€, trovando “perfetta comunione e armonia†in Cristo. Papa Leone XIV torna a ribadire l'appello all'unità - a lui particolarmente "a cuore", come si evince anche dal motto scelto In Illo uno unum, tratto da un sermone di Sant’Agostino - nel corso del suo discorso all’Assemblea generale delle Pontificie Opere Missionarie, tenuto questa mattina, 22 maggio, in Sala Clementina.
I quattro rami delle Pontificie Opere Missionarie
Il Pontefice esordisce sottolineando la dimensione “indispensabile†della missione evangelizzatrice della Chiesa, richiamando anche la propria lunga esperienza pastorale in Perù. Il “sostegno†e il “risveglio†della comunità ecclesiale sono i due pilastri delle Pontificie Opere Missionarie, articolate in quattro rami: la Pontificia Opera della Propagazione della Fede, che sostiene programmi pastorali e catechistici, la “costruzione di nuove chieseâ€, l’assistenza sanitaria e le “necessità educative nei territori di missioneâ€; la Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria, che promuove la “formazione cristiana dei bambiniâ€, assicurando anche la tutela dei loro “bisogni primariâ€; la Pontificia Opera di San Pietro Apostolo che si occupa di sostenere le “vocazioni missionarie", sacerdotali e religiose; e infine la Pontificia Unione Missionaria, dedicata alla formazione missionaria di “sacerdoti, religiosi e religiose†e di “tutto il popolo di Dio" per l’opera missionaria della Chiesa.
Aprire le braccia al mondo
Leone XIV sottolinea l’urgenza della “promozione dello zelo apostolico tra le gentiâ€, definendola “aspetto essenziale del rinnovamento della Chiesa†auspicato dal Concilio Vaticano II.
Il nostro mondo, ferito dalla guerra, dalla violenza e dall’ingiustizia, ha bisogno di ascoltare il messaggio evangelico dell’amore di Dio e di sperimentare il potere riconciliante della grazia di Cristo. In questo senso, la Chiesa stessa, in tutti i suoi membri, è sempre più chiamata ad essere una Chiesa missionaria che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola e che diventa lievito di concordia per l’umanità.
La comunità ecclesiale è chiamata a farsi portatrice, ad ogni creatura, della “promessa evangelica di una pace vera e duraturaâ€, insiste Leone XIV, poiché - come afferma Papa Francesco nella esortazione apostolica - “il Signore ha vinto il mondo e la sua permanente conflittualità avendolo pacificato con il sangue della sua croceâ€. Un esempio di questa testionianza è la promozione della Giornata missionaria mondiale, definita di "di immenso aiuto nella mia sollecitudine per le Chiese delle aree che sono sotto la cura del Dicastero per l'Evangelizzazione".
Visitare le diocesi e le parrocchie
La Chiesa, pellegrina nella storia “con fiducia, gioia e coraggioâ€, trova un importante sbocco nell’attività delle Pontificie Opere Missionarie, impegnate nel “coordinamento della formazione†e nell’animazione dello “spirito missionario a livello localeâ€. Ad esse, Papa Leone rivolge un invito:
Dare priorità alla visita nelle diocesi, nelle parrocchie e nelle comunità, aiutando così i fedeli a riconoscere l’importanza fondamentale delle missioni e del sostegno ai nostri fratelli e sorelle in quelle aree del mondo dove la Chiesa è giovane e in crescita.
L'unità della Chiesa in Cristo
“Comunione†e “universalità†sono i due tratti distintivi delle POM evidenziati dal Papa, indicando la necessità di promuovere “ulteriormente†una visione di Chiesa come “comunione di credentiâ€, animati dallo Spirito Santo e partecipi della “perfetta†armonia della Santissima Trinità.
È infatti nella Trinità che tutte le cose trovano unità. Questa dimensione della vita e missione cristiana mi sta a cuore e si riflette nelle parole di Sant’Agostino che ho scelto per il mio servizio episcopale e ora per il mio ministero papale: In Illo uno unum. Cristo è il nostro Salvatore e in lui siamo uno, una famiglia di Dio, al di là della ricca varietà di lingue, culture ed esperienze.
La consapevolezza di essere “membra del Corpo di Cristo†è un'apertura "alla dimensione universale della missione" evangelizzatrice, che esorta a “superare i confini delle singole parrocchie, diocesi e nazioni, per condividere con ogni luogo e popolo la sublimità della conoscenza del Signore Gesùâ€.
Missionari di speranza
Ribadendo la sua fiducia nell’â€autentico carisma†delle Pontificie Opere Missionarie, Leone XIV conclude richiamando nuovamente Papa Francesco e le sue parole scelte come tema per la di quest’anno: continuare ad essere “missionari di speranza tra le gentiâ€.
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