Il Papa: i poveri, non immagini per commuoversi ma persone che chiedono dignitÃ
Benedetta Capelli - Città del Vaticano
Lo sguardo di un povero cambia direzione alla vita di chi lo incrocia ma bisogna avere il coraggio di restare su quegli occhi e poi agire aiutando, non secondo le nostre necessità o il nostro volerci liberare dal superfluo, ma in base a quello che serve all’altro. È il concetto che sottende il messaggio del Papa per la settima Giornata mondiale dei poveri, il prossimo 19 novembre, “segno fecondo – scrive Francesco – della misericordia del Padreâ€.
Nel messaggio sul tema: “Non distogliere lo sguardo dal poveroâ€, richiamo al Libro di Tobia, il Papa offre una lettura della realtà che nasce dal riconoscere nel più fragile “il volto del Signore Gesùâ€, al di là del colore della pelle, della condizione sociale e della provenienza. In lui c’è un fratello a cui andare incontro, “scuotendo da noi l’indifferenza e l’ovvietà con le quali facciamo scudo a un illusorio benessereâ€. Una lettura che nasce anche dal "fiume di povertà" che attraversa le nostre città e diventa sempre più grande "fino a straripare". "Quel fiume - scrive Francesco - semmbra travolgerci, tanto il grido dei fratelli e e delle sorelle che chiedono aiuto, sostegno e solidarietà si alza sempre più forte".
I poveri, immagini che possono commuovere
La realtà che viviamo, sottolinea il Papa, è segnata dal volume troppo alto del richiamo al benessere e quindi dal silenziare le voci dei poveri. “Si tende a trascurare tutto ciò che non rientra nei modelli di vita destinati soprattutto alle generazioni più giovani, che sono le più fragili davanti al cambiamento culturale in corsoâ€. Tra parentesi viene messo ciò che fa soffrire, si esalta la fisicità come meta da raggiungere, la realtà virtuale si confonde con la vita reale. “I poveri - scrive il Vescovo di Roma - diventano immagini che possono commuovere per qualche istante, ma quando si incontrano in carne e ossa per la strada allora subentrano il fastidio e l’emarginazioneâ€. Eppure la parabola del buon samaritano, sottolinea Francesco, interpella il presente e “coinvolgersi in prima persona è la vocazione di ogni cristianoâ€.
Agire di fronte ad una politica inefficace
Richiamando il paragrafo 6 della di Giovanni XXIII, scritta 60 anni fa, il Pontefice ricorda che c’è ancora tanto lavoro da fare per assicurare una vita dignitosa a molti, perché quelle parole di Papa Roncalli diventino realtà, “anche attraverso un serio ed efficace impegno politico e legislativo!â€. Francesco auspica che si sviluppi “la solidarietà e sussidiarietà di tanti cittadini che credono nel valore dell’impegno volontario di dedizione ai poveri†di fronte alle inadempienze della politica nel servire il bene comune. Insomma non stare a guardare, in attesa di ricevere qualcosa “dall’altoâ€, “chi vive in condizione di povertà – scrive il Papa - va anche coinvolto e accompagnato in un percorso di cambiamento e di responsabilitàâ€.
Le nuove povertà
Nel messaggio di Francesco lo sguardo si allarga ai nuovi poveri. Ricorda i bambini che vivono un presente difficile e vedono il loro futuro compromesso a causa della guerra. “Nessuno - scrive - potrà mai abituarsi a questa situazione; manteniamo vivo ogni tentativo perché la pace si affermi come dono del Signore Risorto e frutto dell’impegno per la giustizia e il dialogoâ€. Nel cuore del Papa anche chi di fronte al “drammatico aumento dei costi†si vede costretto a scegliere tra il cibo o le medicine, da qui l’invito ad alzare la voce perché sia garantito il diritto di entrambi i beni, “in nome della dignità della persona umanaâ€.
Il lavoro disumano e i giovani “fallitiâ€
Dunque bambini, famiglie ma anche i lavoratori costretti ad un trattamento disumano con una paga insufficiente o con il peso della precarietà, o “le troppe vittime di incidenti, spesso a causa della mentalità che preferisce il profitto immediato a scapito della sicurezzaâ€. Forte anche la preoccupazione per i giovani, “quante vite frustrate e persino suicidi di giovani, illusi da una cultura che li porta a sentirsi ‘inconcludenti’ e ‘falliti’â€. “Aiutiamoli a reagire – è l’invito del Papa - davanti a queste istigazioni nefaste, perché ciascuno possa trovare la strada da seguire per acquisire un’identità forte e generosaâ€.
I “vicini di casaâ€
Volti, storie, cuori e anime: sono questi i poveri per Papa Francesco che esorta a condividere con loro la mensa della propria casa nel segno della fraternità pur riconoscendo l’attenzione costante e la dedizione di molti “vicini di casa†che non sono “superuomini†ma persone capaci di ascoltare, dialogare e consigliare. “La gratitudine nei confronti di tanti volontari chiede di farsi preghiera perché la loro testimonianza possa essere fecondaâ€. “Non distogliere lo sguardo dai poveri conduce ad ottenere i benefici della misericordia, della carità che dà senso a tutta la vita cristianaâ€. In conclusione, citando santa Teresa di Gesù Bambino a 150 anni dalla sua nascita, Francesco ricorda che “tutti hanno diritto a essere illuminati dalla carità†e chiede di mantenere lo sguardo sempre fisso sul volto umano e divino di Gesù.
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