Il Papa alle Ong cattoliche: la formazione impegno prioritario per la Chiesa
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Rivolgendosi a responsabili e dirigenti di Organizzazioni non governative di ispirazione cattolica, Francesco incoraggia ad accogliere e ad includere i “più vulnerabili, per rendere il mondo una casa comuneâ€. Il Pontefice, citando la Costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo “â€, ricorda inoltre che “le varie associazioni cattoliche internazionali possono servire in tanti modi all'edificazione della comunità dei popoli nella pace e nella fratellanzaâ€. “Perciò - si legge ancora nella Costituzione pastorale - bisognerà rafforzarle, aumentando il numero di cooperatori ben formati, con i necessari sussidi e mediante un adeguato coordinamento delle forzeâ€. (Ascolta il servizio con la voce del Papa)
La formazione
Per dare una coerente testimonianza di vita sono due le esigenze indicate da Francesco. La prima è “una grande fede e fiducia nel saperci strumenti dell’azione di Dio nel mondoâ€; “al primo posto non c’è la nostra efficienzaâ€. Ma è anche necessario, aggiunge il Papa, “avere la preparazione professionale adeguata nelle materie scientifiche e umanistiche per saperle presentare secondo una prospettiva cristianaâ€. In questo senso, sottolinea il Santo Padre, “la dottrina sociale della Chiesa offre il quadro di principi ecclesiali idonei a servire meglio l’umanitàâ€:
Vi raccomando di conoscerla, di essere ben formati in essa, per poi tradurla nei vostri progetti. La formazione appropriata e l’educazione, come dimensione trasversale ai problemi della vita socio-politica, è al giorno d’oggi un impegno prioritario per la Chiesa. È per questo che ho voluto lanciare un appello mondiale per ricostruire un Patto globale sull’educazione, che formi alla pace e alla giustizia, all’accoglienza tra i popoli e alla solidarietà universale, oltre all’attenzione per la cura della casa comune, nel senso espresso dall’Enciclica Laudato si’. Vi incoraggio, pertanto, a incrementare, ancora di più, la vostra professionalità e la vostra identità ecclesiale.
Avere i mezzi necessari
Francesco ricorda anche che le risorse sono importanti, sono necessarie, “ma può succedere che a volte siano insufficienti per raggiungere gli obiettivi propostiâ€. Anche quando le risorse sono abbondanti - spiega inoltre il Santo Padre - non raggiungono gli obiettivi prefissati:
Non dobbiamo scoraggiarci. Bisogna pensare che la Chiesa ha sempre fatto grandi opere con mezzi poveri. Occorre procurarle, certamente, e far rendere al massimo i propri talenti, ma dimostrando con ciò che ogni capacità ci viene da Dio, non è nostra. È lì che è radicata la ricchezza.
Condividere iniziative
Il Papa sottolinea infine che condividere iniziative per lavorare in gruppo è possibile. “L’esperienza di fede, il sapersi portatori della grazia del Signore, ci dice che questo è possibileâ€:
Collaborare nei progetti comuni fa risplendere ancora di più il valore delle opere, perché si mette in evidenza qualcosa che è connaturale alla Chiesa, la sua comunione, il camminare insieme nella stessa missione (syn-odos) al servizio del bene comune, mediante la corresponsabilità e il contributo di ciascuno.
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