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Papa all'Angelus: tutti i battezzati annuncino il Vangelo

All'Angelus stamani il Papa ha parlato dello stile missionario che i cristiani devono avere: il centro sia Gesù e il volto quello della povertà dei mezzi, accettando anche il rifiuto e il fallimento, senza appoggi e senza favori. Un battezzato - ha detto - che non sente il bisogno di annunciare il Vangelo, di annunciare Gesù, non è un buon cristiano

Debora Donnini - Città del Vaticano

"Tutti i battezzati" sono chiamati ad annunciare il Vangelo “nei vari ambienti di vitaâ€, non come “divi in torunée†ma forti solo della parola di Gesù. Stamani a partire dal Vangelo odierno, quando Gesù invia i Dodici, due a due, nei villaggi: è come un “tirocinio†di quello che avrebbero poi fatto dopo la Risurrezione. Due, quindi, gli aspetti centrali che il Papa ricorda ai circa 15 mila presenti in Piazza San Pietro e a tutti i cristiani: il centro di riferimento del discepolo missionario è Gesù e il volto dello stile missionario è “la povertà di mezziâ€. (Ascolta il servizio sull'Angelus del Papa).

Il centro è Gesù

Gli apostoli non hanno, infatti, “niente di proprio da annunciare†ma agiscono in quanto “messaggeri di Gesùâ€. E l’episodio del Vangelo riguarda “non solo i sacerdoti†– sottolinea il Papa – perché “tutti i battezzati†sono "chiamati a testimoniare, nei vari ambienti di vita, il Vangelo di Cristoâ€:

E anche per noi questa missione è autentica solo a partire da suo centro immutabile che è Gesù. Non è un’iniziativa dei singoli fedeli né dei gruppi e nemmeno delle grandi aggregazioni, ma è la missione della Chiesa inseparabilmente unita al suo Signore. Nessun cristiano annuncia il Vangelo “in proprioâ€, ma solo inviato dalla Chiesa che ha ricevuto il mandato da Cristo stesso. È proprio il Battesimo che ci rende missionari. Un battezzato che non sente il bisogno di annunciare il Vangelo, di annunciare Gesù, non è un buon cristiano.

La povertà dei mezzi

L’equipaggiamento che hanno i Dodici è, poi, contrassegnato da un criterio di sobrietà:

Il Maestro li vuole liberi e leggeri, senza appoggi e senza favori, sicuri solo dell’amore di Lui che li invia, forti solo della sua parola che vanno ad annunciare. Il bastone e i sandali sono la dotazione dei pellegrini, perché tali sono i messaggeri del regno di Dio, non manager onnipotenti, non funzionari inamovibili, non divi in tournée. 

Il Papa ricorda in questo senso alcuni santi della diocesi di Roma: "San Filippo Neri, San Benedetto Giuseppe Lavre, Sant’Alessio, Santa Ludovica Albertini, Santa Francesca Romana, San Gaspare del Bufalo e tanti altri". "Non erano funzionari o imprenditori - evidenzia - ma umili lavoratori del Regno".

L'esperienza del fallimento

Può accadere, però, che non siano ascoltati e accolti. Anche questa esperienza di “fallimento" è povertà:

La vicenda di Gesù, che fu rifiutato e crocifisso, prefigura il destino del suo messaggero. E solo se siamo uniti a Lui, morto e risorto, riusciamo a trovare il coraggio dell’evangelizzazione.

La Vergine Maria, “prima discepola e missionaria della Parola di Dioâ€, “ci aiuti a portare nel mondo il messaggio del Vangelo†– conclude il Papa – con esultanza umile e radiosa e oltre ogni rifiuto. Nei saluti finali ha poi ricordato i giovani polacchi della Diocesi di Pelplin, che partecipano ad un corso di esercizi spirituali ad Assisi.

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15 luglio 2018, 12:10