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Soldati nigerini in pattuglia nei pressi della città di Ouallam Soldati nigerini in pattuglia nei pressi della città di Ouallam 

Niger, 22 morti in un attacco a una festa di battesimo

Un gruppo di uomini armati ha ucciso almeno 22 persone nell'ennesimo attacco nella regione di Tillabéri. Negli ultimi due anni i gruppi jihadisti che imperversano nel territorio nigerino hanno causato oltre 1.600 morti

Vatican News

Sono almeno 22 le persone che hanno perso la vita ieri dopo che alcuni uomini armati in moto hanno aperto il fuoco contro le persone che partecipavano una festa di battesimo nel villaggio di Takoubatt, nel Niger occidentale vicino al confine con Mali e Burkina Faso. L’emittente locale Elmaestro tv riferisce di un “raccapricciante bilancio delle vittime: 22 innocenti uccisi codardamente senza motivo o giustificazione”.

L'insicurezza al confine tra Niger, Mali e Burkina Faso

A rivelare che l’attacco è avvenuto mentre si celebrava una festa di battesimo è stato un attivista nigerino per i diritti civili, Maikoul Zodi, il quale ha esortato la giunta militare al potere a Niamey dal 2023 a fare di più per i cittadini della martoriata regione di Tillabéri. Nei giorni scorsi anche l’ong Human Rights Watch ha esortato le autorità del Niger a "fare di più  per proteggere" i civili dagli attacchi mortali. Solo la settimana scorsa, in queste stesse aree, 14 soldati nigerini sono stati uccisi. Un rapporto di Hrw ha denunciato la precaria situazione della sicurezza nella regione di Tillabéri, dove dallo scorso marzo sono stati compiuti almeno cinque massacri da parte del sedicente Stato islamico della provincia del Sahel (Is Sahel) nei quali sono stati uccisi almeno 127 civili. Le atrocità, secondo Hrw, sono state perpetrate non solo giustiziando gli abitanti, ma anche saccheggiando e incendiando le abitazioni e le scuole, come rappresaglia alla loro presunta collaborazione con l’esercito. Gli attacchi, ha affermato Ilaria Allegrozzi, ricercatrice senior per il Sahel dell’organizzazione non governativa internazionale, “hanno violato il diritto internazionale umanitario e costituiscono apparenti crimini di guerra”.

Oltre 1.600 morti in due anni 

In Niger - dove dal luglio 2023 governa il Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria dopo aver destituito e imprigionato il presidente della Repubblica, Mohamed Bazoum - l’Is Sahel ha ucciso 1.600 civili negli ultimi due anni, secondo i calcoli di Armed Conflict Location and Event Data. La giunta militare al potere tenta di arginarne i crimini attraverso “operazione di contro-insurrezione”, ma i dati che arrivano dal Paese del Sahel denotano un’insicurezza dilagante.  

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17 settembre 2025, 16:58