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Le esplosioni a Gaza City per gli attacchi israeliani Le esplosioni a Gaza City per gli attacchi israeliani  

Nuova proposta di tregua dagli Usa. Hamas si dice pronta a trattare

Gli Stati Uniti tornano a ad avanzare una ipotesi di intesa per la fine del conflitto a Gaza al gruppo islamico palestinese che fa sapere di essere disponibile a sederei al tavolo delle trattative, con precise condizioni. Ieri sono proseguiti i martellanti raid israeliani, almeno 52 le vittime

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riavvia il motore diplomatico e invia una nuova proposta di cessate il fuoco ad Hamas e Israele per risolvere il conflitto nella Striscia. L’ annuncio sul suo social Truth, dove sintetizza i cardini dell’intesa: il rilascio di tutti gli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi, la cancellazione dell'operazione militare di Israele a Gaza e negoziati concreti per porre fine alla guerra.

La posizione di Israele 

Una bozza di accordo che, secondo fonti autorevoli vicine al governo di Benjamin Netanyahu, Israele starebbe seriamente considerando, nel contesto anche delle molte proteste di piazza dei familiari dei sequestrati che premono per una risoluzione sollecita delle ostilità. Immediata, infatti è stata la reazione del Forum delle famiglie per il ritorno degli ostaggi, che definendo la mossa di Trump una "una svolta storica", ha subito chiesto al governo israeliano di annunciare il "sostegno incondizionato all'accordo che sta prendendo forma".

Hamas aperto al dialogo

Disponibile a sedersi immediatamente al tavolo del negoziato si è detto anche Hamas, che pone però le sue condizioni: rilascierebbe tutti i rapiti in cambio di una dichiarazione ufficiale della fine della guerra, del ritiro completo dalla Striscia delle forze israeliane e l’istituzione di un comitato per la gestione dell’area da parte di elementi palestinesi indipendenti.

La guerra non si ferma

Prosegue l’avanzata delle forze israeliane su Gaza City con l’abbattimento di diversi alti edifici, considerati dall’esercito basi dei membri di Hamas, e perentori ordini di evacuazione per i civili. Colpite case, tende e una scuola-rifugio. Solo ieri almeno 52 morti.

La denuncia dell'Onu: "Retorica genocida" dei leader di Israele

Arriva intanto una nuova denuncia dell'Onu contro Israele, i cui leader sono stati accusati oggi da Volker Türk, Alto commissario per i diritti umani, di alimentare "una
retorica genocida" sulla Striscia di Gaza, come riportano fra gli altri i media britannici. Un territorio già ridotto a "un cimitero", ha rincarato Türk, aprendo a Ginevra la 60^ sessione del Consiglio Onu per i Diritti Umani e invocando una riposta più decisa della comunità internazionale per "mettere fine al massacro": "Sono inorridito dell'utilizzo aperto di una retorica genocida e della vergognosa disumanizzazione dei palestinesi da parte di alti funzionari israeliani".

Un attentato a Gerusalemme Est causa almeno sei morti

La tensione torna altissima in queste ore anche a Gerusalemme Est. In una sparatoria su un bus nel quartiere di Ramot, causata da due uomini armati, sono rimaste uccise almeno sei persone; 11 sono i feriti. Morti anche i due attentatori, uccisi da un soldato e da un civile (un haredi) armato. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato i vertici della sicurezza, e l'Idf ha subito circondato alcuni villaggi nei pressi di Ramallah, dai quali provenivano i due terroristi.

 

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08 settembre 2025, 07:36