Marocco, due anni di ricostruzione e speranza
Sara Costantini - Città del Vaticano
L'8 settembre 2023, alle 23.00 ora locale, un terremoto di magnitudo 6,8 scuoteva il cuore del Marocco, con epicentro nell'Alto Atlante, a circa 70 chilometri a sud-ovest di Marrakech. Solo diciannove minuti più tardi, una seconda scossa di magnitudo 4,9. 2.946 le vittime, 5.674 feriti, migliaia di abitazioni dei villaggi di montagna rase al suolo, intere comunità senza rifugio. Furono decine di migliaia le person rimaste per mesi nelle tende o in ricoveri di emergenza. Le autorità marocchine hanno stimato che quasi 60.000 case sono risultate distrutte o gravemente danneggiate. “La grave distruzione delle abitazioni e delle infrastrutture essenziali in tutte le aree colpite ha creato un urgente bisogno di alloggi per gli sfollati” racconta oggi Bénédicte Bergeron di Caritas Marocco.
Emergenza e ricostruzione Caritas
Caritas Marocco ha scelto di stare accanto alle comunità colpite con un percorso a tappe, in dialogo con lo Stato e le altre organizzazioni presenti. Nella fase di emergenza, ha distribuito rifugi temporanei, cesti alimentari e kit igienici, portando un primo sollievo concreto alle famiglie rimaste senza nulla. Nella fase di ricostruzione, ha rivolto l'attenzione ai gruppi più vulnerabili, ampliando l'intervento nella regione di Al Haouz e nella provincia di Ouarzazate, con progetti per l'alloggio e l'accesso all'acqua potabile. Dal 2025, la terza fase dello sviluppo sostenibile ha accompagnato la ricostruzione nel lungo periodo, ha sostenuto la crescita delle comunità e ha rafforzato le collaborazioni con le istituzioni locali, affinché il recupero fosse non solo materiale, ma anche umano e sociale. “Il team di Caritas Marocco ha restituito dignità a migliaia di persone e ha contribuito a rilanciare l'economia locale – sottolinea Bergeron – incarnando i valori di Caritas: dignità, giustizia sociale, solidarietà, impegno e responsabilità”.
Supporto e progetti italiani
Fin dai primi giorni, Caritas Italia ha sostenuto Caritas Marocco e altri due partner, l'ONG Soleterre e il consorzio Focsiv, contribuendo al ripristino di strutture sanitarie e case di accoglienza per bambini malati, oltre a fornire alloggio, servizi igienico-sanitari, educazione e supporto psicosociale a oltre 6.000 beneficiari nelle aree colpite dal sisma. In collaborazione con Caritas Marocco, ha inoltre definito un piano di assistenza psicosociale rivolto ai migranti provenienti dall'Africa subsahariana e diretti verso l'Europa attraverso l’oceano verso le Canarie o le enclave spagnole di Ceuta e Melilla. L'impegno complessivo ha superato 1,2 milioni di euro ed è proseguito con la terza fase di riabilitazione post-terremoto iniziata nel luglio scorso, garantendo accompagnamento tecnico a distanza e sostegno continuo alle comunità nel loro percorso di rinascita.
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