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Mezzi militari israeliani nella Striscia di Gaza Mezzi militari israeliani nella Striscia di Gaza 

Israele giura vendetta dopo l’attentato a Gerusalemme costato la vita a sei persone

“Conseguenze di vasta portata”. Le annuncia il ministero della Difesa israeliano a seguito dell’attacco al bus perpetrato da due palestinesi poi uccisi dalle forze israeliane. Rinforzate le truppe in Cisgiordania e nella Striscia. Intanto il Qatar preme su Hamas per accettare l’accordo di tregua statunitense, mentre sono decine le vittime a Gaza

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Israele promette una reazione esemplare dopo l’attacco a un bus a colpi di mitraglietta ieri, lunedì 8 settembre, che ha seminato terrore e morte nella quotidianità di Gerusalemme, provocando 6 vittime e almeno 12 feriti. Ad agire due palestinesi poi uccisi dai militari israeliani. Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz ha dichiarato: che “la risposta sarà ampia e senza sconti”.

Si intensifica l’offensiva sulla Striscia

L’esercito serra, dunque, con più forza le truppe in tutta l’area, mentre prosegue l’avanzata su Gaza City: almeno 65 le vittime secondo le autorità palestinesi in sole 24 ore, tra cui 14 che attendevano aiuti nei centri di distribuzione. Altri sei civili sono deceduti per fame e malnutrizione, portando dall’inizio della guerra, secondo i dati di Hamas a 393 le vittime per carenza di cibo, di cui 140 minori.

Il difficile cammino negoziale

Sul fronte diplomatico, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, preme su Hamas perché accetti l’ultimo accordo di tregua proposto dagli Stati Uniti nei giorni scorsi, ma il gruppo islamico fa già sapere che sarebbe impossibile liberare tutti gli ostaggi vivi e restituire i corpi in un'unica fase per la difficoltà a trovare le salme sotto le macerie degli edifici distrutti.

La Global Sumud Flottilla

Intanto, avrebbe ricevuto un primo colpo la Global Sumud Flottila: una delle imbarcazioni, la “Family Boat” con a bordo attivisti provenienti da tutto il mondo, dirette a Gaza per portare aiuti alla popolazione, sarebbe stata attaccata in acque tunisine con un drone. Tuttavia, la Tunisia nega l’operazione. Dalle indagini preliminari sarebbe emerso che l'incendio a bordo della nave sarebbe divampato “a causa di un accendino o di un mozzicone di sigaretta”.

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09 settembre 2025, 07:51