Francia, cade il governo-lampo di François Bayrou
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Una caduta più che annunciata, quella di François Bayrou, il cui governo lampo non è durato neanche un anno. L’assemblea francese l’ha bocciato ieri al voto di fiducia con 364 no, 34 in più del totale dei seggi delle opposizioni: compatti hanno votato i deputati del Raggruppamento nazionale, i loro alleati ciottisti dell’Udr, gli “insoumis”, i socialisti, gli ecologisti, i comunisti e i rappresentanti dei territori d’oltremare, oltre alla maggioranza degli indipendenti del Liot. I restanti voti venivano da deputati non iscritti, mentre i repubblicani che avevano libertà di voto si sono divisi: 27 a favore della fiducia, 13 contrari e nove astenuti.
Gli scenari possibili
Tre, adesso, gli scenari possibili che si aprono per la Francia: un nuovo governo, lo scioglimento delle Camere con conseguente voto anticipato come richiesto a gran voce dal Rassemblement national di Marine Le Pen, o le dimissioni dello stesso Macron, che secondo un recente sondaggio il 64% dei francesi vorrebbe fuori dall’Eliseo. Oggi, inoltre, la sinistra radicale presenterà una mozione di destituzione per il presidente che probabilmente in serata parlerà alla nazione.
I sostituti più probabili
Il futuro più verosimile è che il presidente affidi l’incarico a un nuovo primo ministro che passi il bilancio e tenga fino alle elezioni presidenziali del 2027. Secondo indiscrezioni, il capo dello Stato sarebbe già al lavoro alla ricerca di un nome su cui possano convergere i voti di una maggioranza solida: tra i papabili il ministro della Difesa Sebastien Lecornu, dell’Economia Eric Lombard, oppure i titolari del Dicastero della Giustizia Gerald Darmanin, o della Salute Catherine Vautrin.
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