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Il Palazzo di Stormont a Belfast sede dell'Assemblea parlamentare dell'Irlanda del Nord Il Palazzo di Stormont a Belfast sede dell'Assemblea parlamentare dell'Irlanda del Nord

31 anni fa l'Ira deponeva le armi

Le date e le tappe più importanti di un percorso di pace drammatico: dal cessate il fuoco dell'Irish Republican Army agli Accordi di pace del Venerdì Santo

Vatican News

Sono passati 31 anni dal 31 agosto del 1994, giorno in cui l’Ira, l'Irish Republic Army,  depose le armi, mettendo fine a un lungo conflitto fra repubblicani, che puntavano alla riunificazione con l’Irlanda, e unionisti, sostenitori del mantenimento del territorio nordirlandese sotto la corona britannica. Un cessate-il-fuoco che ha rappresentato una tappa decisiva nel processo di pace che portò alla firma dell’Accordo di Belfast, detto anche Accordo del venerdì santo, il 10 aprile 1998 e, successivamente, dopo un referendum popolare, alle elezioni per l’assemblea legislativa locale e all’insediamento di un esecutivo “consociativo”, basato cioè sulla condivisione del potere fra i rappresentanti delle due principali comunità politico-religiose del Nord,  con competenze su un certo numero di settori  devolute da Londra. 

Una tregua arrivata, però, dopo anni di violenze, culminate, il 30 gennaio del 1972, in una delle pagine più drammatiche e buie della recente storia nordirlandese ed europea. Nella città di Derry, l’esercito britannico aprì deliberatamente il fuoco contro una folla di persone che partecipava a una marcia di protesta non violenta, uccidendo sul posto 13 persone, la maggior parte giovanissime (una quattordicesima morì pochi giorni dopo in ospedale).  Da allora questa tragica giornata viene ricordata come Bloody Sunday, ovvero la domenica di sangue (o strage del Bogside), uno degli episodi più atroci dei cosiddetti troubles, il conflitto per l’indipendenza del Nord Irlanda dal Regno Unito, che dal 1969 ha causato oltre 3.600 morti. 

Durante il viaggio pastorale in Irlanda, svoltosi il 25 e 26 agosto 2018, Papa Francesco ricordava questo cammino verso la pace esortando a “non perdere mai la speranza e il coraggio di perseverare nell’imperativo morale di essere operatori di pace, riconciliatori e custodi l’uno dell’altro”:

“Qui in Irlanda tale sfida ha una risonanza particolare, considerato il lungo conflitto che ha separato fratelli e sorelle di un’unica famiglia. Vent’anni fa, la Comunità internazionale seguì attentamente gli eventi in Irlanda del Nord, che portarono alla firma dell’Accordo del Venerdì Santo. Il Governo irlandese, in unione con i Capi politici, religiosi e civili dell’Irlanda del Nord e del Governo britannico e col sostegno di altri Leader mondiali, diede vita a un contesto dinamico volto alla pacifica composizione di un conflitto che aveva causato enormi sofferenze da ambo le parti. Possiamo rendere grazie per i due decenni di pace che sono seguiti a questo storico Accordo, mentre esprimiamo la ferma speranza che il processo di pace superi ogni rimanente ostacolo e favorisca la nascita di un futuro di concordia, riconciliazione e mutua fiducia”.

 

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30 agosto 2025, 13:59