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Civili trasportano i corpi delle vittime a Gaza Civili trasportano i corpi delle vittime a Gaza  (ANSA)

Indignazione della comunità internazionale per l’uccisione di sei giornalisti a Gaza

Dopo le accuse di Israele sulla presenza di terroristi nel gruppo dei reporter uccisi, l'Onu chiede un’indagine indipendente su quanto accaduto. Intanto è vicina a un punto di non ritorno la situazione umanitaria con centinaia di migliaia di persone alla fame. E mentre si contano nuove vittime sul campo, i Paesi mediatori cercano di riavviare i negoziati per una tregua

Paola Simonetti – Città del Vaticano

Non convince la comunità internazionale la motivazione per cui Israele ha operato contro la tenda dei giornalisti dell'emittente Al Jazeera, ordinando un raid mirato che ha ucciso sei reporter a Gaza City per la presenza, secondo i vertici militari, di terroristi. L’Ue intima di fornirne le prove e l’Onu chiede una indagine indipendente e imparziale che chiarisca i contorni dell’accaduto. “I giornalisti non devono essere presi di mira”, è la posizione unanime.

Migliaia di bambini alla fame 

Ma a preoccupare è la ormai disperata situazione umanitaria con almeno 300mila bambini a rischio malnutrizione acuta, secondo le stime delle Nazioni Unite, una cifra in vertiginoso aumento. A minare un’equa ed efficiente distribuzione di cibo, le accuse di Israele sugli aiuti. Significative le dichiarazioni del parlamentare Moshe Saada del partito Likud del primo ministro Netanyahu sostiene che i lanci di aerei di beni essenziali su Gaza contengono spedizioni di armi. "Gli aiuti umanitari stanno armando e finanziando Hamas", ha dichiarato Saada all'emittente pubblica di Kan in un'intervista radiofonica. Sul campo, intanto, almeno 10 le vittime dalla tarda serata di ieri per i raid israeliani.

Nuovi passi per una tregua

Nel frattempo, il fronte negoziale tenta nuovi passi con Egitto, Qatar e Turchia che lavorano a un nuovo testo di accordo per fermare l’escalation militare e consentire il rilascio degli ostaggi. Israele si dice pronto ad annullare l’operazione militare nella Striscia se Hamas facesse concessioni concrete. Punto cruciale per il premier israeliano Netanyahu il rilascio in blocco dei sequestrati, ma anche l’abbandono di Gaza da parte del gruppo islamico.

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12 agosto 2025, 08:01