Allarme Onu dopo le parole di Netanyahu. Uccisi cinque giornalisti a Gaza
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Non si ferma Israele sul piano d'attacco a Gaza malgrado le critiche internazionali. 'Ci sono ancora migliaia di terroristi, l'obiettivo non è occupare la Striscia ma liberarla da Hamas', ha spiegato il premier israeliano Netanyahu, ieri in una conferenza stampa. Netanyahu ha poi illustrato il piano di Israele in cinque punti per l'operazione che era stato anticipato nei giorni scorsi. “Il calendario che abbiamo stabilito è abbastanza rapido, è il modo migliore per finire la guerra”, ha aggiunto il premier, secondo il quale “gli unici che stanno morendo di fame lì sono i nostri ostaggi”.
L'Idf conferma l'attacco ai cinque giornalisti di Al Jazeera
Immediata la reazione dell'Onu: “È l'ennesima pericolosa escalation”. Nella riunione del Consiglio di sicurezza Londra e Parigi chiedono a Israele di “revocare subito” la decisione che non porterà ad altro che a “esacerbare la catastrofe umanitaria in corso”. Intanto a Gaza si continua a morire. L'emittente Al Jazeera ha annunciato che cinque suoi giornalisti, due corrispondenti e tre cameraman, sono stati uccisi nel corso di un attacco israeliano a Gaza. L'esercito israeliano ha confermato sui social l'attacco, affermando di aver colpito Al-Sharif definito "un terrorista che si spacciava per giornalista". Secondo l'esercito Anas Al-Sharif era a capo di una cellula terroristica di Hamas ed era responsabile di attacchi missilistici contro civili israeliani e truppe dell'Idf. Il giornalista era uno dei volti più noti dell'emittente, impegnato sul campo a Gaza, e forniva reportage quotidiani con copertura regolare.
Nuove vittime per la grave carestia a Gaza
E allo stesso tempo la situazione umanitaria sulla Striscia è sempre più tragica. Il ministero della Salute di Gaza ha affermato che nelle ultime 24 ore gli ospedali dell'enclave palestinese hanno registrato cinque nuovi decessi a causa della fame e della malnutrizione, tra cui due bambini. Oggi, una delegazione del movimento islamico palestinese Hamas dovrebbe recarsi in Egitto per cercare di riprendere i negoziati interrotti tra il movimento e la parte egiziana con l'obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco.
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