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Il presidente Usa, Donald Trump nella stanza ovale della Casa Bianca Il presidente Usa, Donald Trump nella stanza ovale della Casa Bianca   (ANSA)

Dazi, imposti dagli Usa dal 7 agosto su decine di Paesi

La prossima settimana tariffe di varia entità saranno in vigore per gli scambi commerciali con una lunga lista di nazioni. Ad essere premiati e puniti Stati rispettivamente con accordi e saldi commerciali positivi e negativi con gli Stati Uniti. Le tariffe vanno da un minimo del 10% ad un massimo del 41. L’Ue strappa un accordo al 15%. Colpite duramente Svizzera, Canada e Siria

Paola Simonetti – Città del Vaticano

La firma all’ordine esecutivo è stata apposta questa notte, venerdì 1 agosto,  dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Dunque, il prossimo 7 agosto, sei giorni dopo il previsto scatterà il piano che impone una tariffa del 30% a diversi Paesi che non hanno siglato un accordo commerciale in tempo, pur introducendo agevolazioni per quelli che lo hanno fatto. Soddisfatto si è detto Trump,  in un'intervista alla Nbc, aggiungendo che la sua porta "sarà sempre aperta a offerte convincenti". Il capo delle Casa Bianca ha poi sottolineato: "Incasseremo centinaia di miliardi di dollari, e molto rapidamente". 

Chi perde di meno

Per i Paesi con cui gli Stati Uniti mantengono un saldo positivo il dazio sarà del 10%, come il Regno Unito. La nuova tassa minima per Stati che invece mantengono un saldo commerciale negativo con gli Usa è stata fissata al 15%, cifra che interessa circa 40 nazioni tra cui Costa Rica, Ecuador, Venezuela, Bolivia e Corea del Sud. L'Unione europea è stata una delle ultime a raggiungere un accordo commerciale con Washington, che ha fissato la percentuale sulla maggior parte dei prodotti europei al 15%.

Le percentuali più alte

Duri i colpi inflitti invece a Svizzera, Canada e Siria, con tariffe rispettivamente al 39%, 35% e 41%. Le cifre sono state per la gran parte ridotte rispetto all'elenco del 2 aprile scorso, un decremento di cui hanno usufruito Stati come Cambogia dal 49% al 19%, Lesotho dal 50% al 15% e Vietnam dal 46% al 20%.

Le reazioni

Rammaricato l'esecutivo della Svizzera dopo aver appreso dei dazi supplementari imposti dagli Stati Uniti. Un portavoce del Dipartimento federale delle finanze ha sottolineato che il Paese continuerà  comunque a puntare su una soluzione negoziata con Washington. "Deluso" del provvedimento di Trump si è detto il primo ministro canadese, Mark Carney, che ha tuttavia, aggiunto, che "l'applicazione da parte degli Stati Uniti dell'accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Messico e Canada "significa che la tariffa media statunitense sui beni canadesi rimane una delle più basse tra tutti i suoi partner commerciali".

 

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01 agosto 2025, 08:46