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Una famiglia nelle strade allagate di Karachi Una famiglia nelle strade allagate di Karachi

Asia travolta dai monsoni, il Pakistan in ginocchio

Piogge torrenziali e alluvioni senza precedenti stanno devastando il Paese e la regione intera. Mancano cibo e acqua potabile, mentre gli interventi di soccorso sono ostacolati dai danni alle infrastrutture viarie

Sara Costantini – Città del Vaticano

Un’ondata di piogge monsoniche senza precedenti sta devastando il Pakistan, causando centinaia di morti e migliaia di sfollati. Dall’inizio della stagione, il 26 giugno, almeno 748 persone sono morte e 978 sono rimaste ferite, mentre i nubifragi continuano a colpire le province più vulnerabili. La situazione più critica si registra nel Khyber Pakhtunkhwa, al confine con l’Afghanistan, dove in soli due giorni ci sono state almeno 307 vittime. L’ondata di maltempo ha colpito più duramente la provincia meridionale del Sindh, dove Karachi, tra le città più importanti del Paese, è stata paralizzata da inondazioni improvvise che hanno bloccato tutte le comunicazioni viarie e causato blackout diffusi.

Il drammatico aumento delle piogge

Le piogge torrenziali, con oltre 100 mm caduti in un’ora, hanno distrutto una sessantina di edifici scolastici, bloccando l’accesso all’istruzione per almeno 8.000 bambini. Complessivamente, più di 2.900 abitazioni sono state colpite e gravemente danneggiate e oltre 29.000 persone sono state costrette a trasferirsi in campi di emergenza. La vita quotidiana è stravolta. Sulla base delle testimonianze mancano acqua potabile e cibo, i bambini si ammalano, molte famiglie sono a rischio alimentare. Secondo l'organizzazione umanitaria Save the Children, dall’inizio di luglio il numero di morti a causa delle piogge è triplicato rispetto al 2024, con oltre 700 vittime, tra cui 173 bambini. La stagione dei monsoni, che raggiunge il picco tra giugno e settembre, ha già registrato il 50% di precipitazioni in più rispetto all’anno scorso, e altre piogge sono attese nelle prossime settimane.

Soccorso e aiuti alle famiglie 

Save the Children, insieme al partner locale Sarhad Rural Support Programme (Srsp), sta fornendo kit igienici, acqua potabile, cliniche mobili e spazi di apprendimento temporanei. Le frane però hanno bloccato numerose strade, ostacolando i soccorsi. Khuram Gondal, direttore di Save the Children in Pakistan, ha dichiarato che “i bambini stanno ancora una volta perdendo la vita, le loro case e le loro scuole a causa delle inondazioni”. Ha poi ricordato che nel 2022, quando circa 1.700 persone morirono a causa delle inondazioni, fu detto “mai più”, in realtà però il cambiamento climatico sta rendendo queste tragedie una realtà annuale. Secondo Gondal, migliaia di famiglie hanno bisogno di riparo, acqua pulita e cibo, e le autorità devono affrontare le cause profonde di tali disastri, destinando fondi per aiutare i bambini e le loro comunità ad adattarsi, riprendersi e ricostruire.

Alluvioni in tutto il continente

La crisi pakistana è solo la parte più drammatica di un disastro che sta colpendo l’intero continente asiatico. Tra i Paesi più flagellati ci sono le Filippine, dove circa 1.350 aule scolastiche sono state distrutte dai cicloni tropicali e oltre 200 istituti vengono attualmente utilizzati come centri di evacuazione e la Thailandia, dove oltre 145.000 persone sono state colpite dagli allagamenti nel mese di luglio con case rase al suolo, famiglie sfollate, comunità senza acqua potabile. È questo l'elenco degli effetti immediati dei monsoni, che si sono abbattuti in anticipo e con una forza amplificata dal cambiamento climatico. Secondo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, in Asia le condizioni meteorologiche estreme non si limitano alle inondazioni, poiché, spiegano gli esperti, "la regione si sta riscaldando più rapidamente della media globale, e il 2023 è stato l'anno più caldo mai registrato prima, con un aumento di vittime e perdite economiche dovute a inondazioni, tempeste e ondate di calore sempre più intense". “Le inondazioni monsoniche in Asia sono un evento ciclico - denuncia Arshad Malik, direttore del desk Asia di Save the Children - ma la portata e l’intensità di quelle di quest’anno sono estremamente preoccupanti. Il nostro clima sta cambiando rapidamente e sta danneggiando coloro che ne sono meno responsabili: i bambini. Questa è un’ingiustizia globale”.

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20 agosto 2025, 14:14