Ucraina, Mosca si sfila dalla moratoria sui missili a medio e corto raggio
Roberta Barbi – Città del Vaticano
Un decadimento delle condizioni necessarie per mantenerla: queste le motivazioni con cui il ministero degli Esteri russo ha abbandonato la moratoria firmata tra i presidenti russo Mikhail Gorbacev e americano Ronald Reagan nel 1987, che metteva al bando i missili con gittata dai 500 ai 5500 km da applicare a vettori lanciati da terra, non dal mare o dall’aria. Nel 2019, durante il suo primo mandato, il presidente americano Donald Trump si era già sfilato dall’intesa.
La visita di Witkoff
Oggi a Mosca è atteso l’inviato della casa Bianca Witkoff, la prima dopo l’inasprimento della posizione Usa verso la Russia, ma sulla sua visita Kyiv afferma di non avere aspettative per il raggiungimento di un accordo. Quanto, invece, a un incontro diretto tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’omologo russo Vladimir Putin, l’Ucraina si dice pronta e accusa il Cremlino di prendere tempo: il portavoce russo Peskov, infatti, sull’ipotesi ha dichiarato di “non escluderla” a condizione che vi sia “un’adeguata preparazione”.
Tre morti a Kharkiv
Sul terreno, il bilancio di ieri è di tre morti tra i civili nella regione di Kharkiv, stamattina si contano anche un morto e almeno sei feriti in attacchi russi a Lozova, nell’est del Paese. Mosca, infine, afferma di aver abbattuto nella notte almeno 24 droni in diverse regioni.
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