Minneapolis, aperta l'indagine per terrorismo e odio anticattolico
Francesco De Remigis - Città del Vaticano
Avevano 8 e 10 anni i bimbi rimasti uccisi in quello che il capo della polizia di Minneapolis ha definito ufficialmente un attentato. A sparare, dalle finestre del complesso scolastico, un 23enne. Armato di fucile da caccia e pistola, Robin Westman ha esploso decine di colpi ieri pomeriggio, mentre si teneva la funzione religiosa, contro bambini che erano seduti tra i banchi durante la messa alla Annunciation Catholic School.
Indagini affidate all'FBI
Le indagini sul movente sono solo all’inizio. L'FBI (Federal Bureau of Investigation) degli Stati Uniti ha aperto un'indagine per "terrorismo interno" e "crimine d'odio anticattolico", ha annunciato Kash Patel, capo dell'agenzia. Il presidente americano Donald Trump, che ha dichiarato di essere stato "pienamente informato" sul "tragico" attacco, ha ordinato che le bandiere fossero esposte a mezz'asta sugli edifici federali fino al 31 agosto.
L'attentatore si è suicidato
L’attentatore si è suicidato. Si chiamava Robin Westman. I documenti del tribunale del 2019-2020, visionati dall'Afp, indicano un suo cambio di nome da Robert a Robin per il 23enne. "Abbiamo la conferma che l'attentatore era un uomo che si identificava come transgender", ha scritto Kristi Noem, Segretario della Sicurezza Interna.
Il bimbo eroe ferito per salvare l'amico
In ospedale i quattordici bimbi e i tre parrocchiani feriti raccontano quegli istanti drammatici: gli spari dalla finestra della chiesa, uno dei fedeli che grida “giù, tutti giù”. Nel caos, un bimbo che si china su un coetaneo per salvargli la vita. Il piccolo Weston Halsne racconta che durante l’attacco, un suo compagno di classe, dieci anni come lui, lo ha protetto dal fuoco. "Era proprio accanto a me. Ero a due posti di distanza dalle vetrate", ha detto il bambino, da cui provenivano gli spari. "Il mio amico Victor, però, mi ha salvato, perché si è sdraiato sopra di me, ma è stato colpito".
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