A Gaza ancora morti per fame, l'Onu dichiara che solo il 10% degli aiuti ha raggiunto la popolazione
Silvia Giovanrosa - Città del Vaticano
Gli attacchi dell’esercito israeliano su Gaza hanno ucciso almeno 92 persone nelle ultime 24 ore, tra queste 56 erano alla ricerca di cibo. Secondo quanto affermato dal governo di Gaza, Israele starebbe bloccando deliberatamente l’ingresso nella Striscia di oltre 22.000 camion delle Nazioni Unite e ad altre organizzazioni umanitarie che trasportano aiuti. In una nota dell'esecutivo si legge che lo stop deciso da Israele farebbe “parte di una una politica sistematica di ingegneria della fame e del caos". "Condanniamo con la massima fermezza la continuazione del blocco", prosegue la dichiarazione del governo di Gaza, che punta il dito contro i Paesi "che tacciono o sono complici dell'aggravarsi della catastrofe umanitaria”
Il rapporto dell’ONU sull’ingresso degli aiuti
Sulla questione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza è tornato a far luce un rapporto delle Nazioni Unite in cui si dichiara che da maggio solo il 10% degli aiuti ha raggiuto la popolazione civile. La maggior parte del sostentamento fornito dalla comunità internazionale sarebbe stato saccheggiato da persone affamate o da attori armati. In base alle ultime rilevazioni, tra il 19 maggio e il 2 agosto sono state scaricate circa 40.000 tonnellate di beni, ma solo 4.100 tonnellate (il 10%) sono arrivate a destinazione. Il rapporto non specifica chi abbia effettivamente intercettato gli aiuti. Israele ha più volte accusato Hamas di aver depredato gli aiuti internazionali e scaricare sull'Idf la colpa della carenza di aiuti per i residenti della Striscia. A soffrire la fame, oltre all'incubo della prigionia, ci sono anche i venti ostaggi che si ritiene siano ancora vivi. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà una riunione d'emergenza martedì per discutere la questione. Dopo la diffusione da parte di Hamas di un video che mostrava uno di uno di questi ridotto ad uno scheletro sotto un tunnel, Benjamin Netanyahu ha lanciato un appello alla Croce Rossa affinché vengano forniti cibo e cure mediche a tutti i rapiti.
La risposta di Hamas
Alla richiesta del premier Israeliano di garantire cure mediche agli ostaggi nella Striscia, Hamas ha risposto che permetterà solo alla Croce Rossa di fornire aiuti a condizione che vengano aperti corridoi umanitari verso Gaza. "Siamo pronti a rispondere positivamente a qualsiasi richiesta della Croce Rossa di consegnare cibo e medicine ai prigionieri nemici. Tuttavia, subordiniamo la nostra accettazione all'apertura di corridoi umanitari per il passaggio di cibo e medicine in tutte le aree della Striscia di Gaza", si legge in una dichiarazione dell'ala militare di Hamas.
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