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Un'immagine della New York Stock Exchange (Nyse) Un'immagine della New York Stock Exchange (Nyse)   (2025 Getty Images)

Scontro sui dazi, Trump impone tariffe del 50% al Brasile e riaccende le tensioni globali

Nuovi attriti tra Stati Uniti e Brasile dopo l’annuncio dei dazi da parte del presidente statunitense. L’Europa osserva con preoccupazione, mentre proseguono i negoziati per evitare un’escalation commerciale

Sara Costantini – Città del Vaticano

In un mondo segnato da conflitti armati e tensioni geopolitiche, continua anche la "guerra economica" che scuote gli equilibri commerciali mondiali. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l’imposizione di dazi del 50% su tutte le importazioni dal Brasile, motivando la decisione con la vicenda giudiziaria dell’ex presidente Jair Bolsonaro, accusato dalle autorità brasiliane di gravi reati legati alla democrazia e all’ordine costituzionale.

Frattura tra Washington e Brasilia

La mossa ha scatenato una dura reazione da parte dell’attuale governo di Luiz Inácio Lula da Silva, che ha bollato la lettera inviata da Washington come “offensiva” e “piena di falsità”, restituendola all’ambasciata americana a Brasilia. L’iniziativa di Trump rischia di aprire una frattura diplomatica tra i due maggiori Paesi del continente americano per popolazione. «Il modo in cui il Brasile ha trattato l’ex presidente Bolsonaro è una vergogna internazionale» ha scritto Trump nella missiva, annunciando che le nuove tariffe entreranno in vigore il 1° agosto.

Dazi Usa su più Paesi

L’impatto economico della decisione rischia di essere significativo: gli Stati Uniti rappresentano il secondo partner commerciale del Brasile dopo la Cina e le nuove tariffe colpiranno settori chiave come l’estrazione mineraria, incluso il rame, e l’agroindustria. L’imposizione dei dazi sul Brasile arriva dopo ulteriori misure contro una serie di Paesi, tra cui Giappone, Corea del Sud, Algeria, Libia e Filippine, con tariffe comprese tra il 25% e il 40%, anche queste in vigore dal primo agosto.

Europa sotto pressione

Proseguono intanto le trattative tra Washington e Bruxelles per scongiurare nuovi aumenti tariffari sull’export dell’Ue. Secondo il «Financial Times», l’Unione europea sarebbe pronta a firmare un’intesa provvisoria che fissi le tariffe reciproche al 10%. Tuttavia, fonti diplomatiche anticipano che gli Stati Uniti imporranno all’Ue dazi più elevati rispetto a quelli già concordati con la Gran Bretagna. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha però avvertito che i rapporti con gli Usa potrebbero non tornare più come prima e ha sollecitato “certezze” per le imprese europee, preoccupate dall’instabilità delle relazioni commerciali transatlantiche. Mentre i negoziati faticano a trovare un equilibrio, la guerra dei dazi resta un fattore di incertezza che pesa sulle relazioni internazionali e sull’economia globale.

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10 luglio 2025, 11:47