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I disordini e gli scontri del week end a Torre Pacheco I disordini e gli scontri del week end a Torre Pacheco 

Spagna, raid anti-migranti. Il vescovo di Cartagena: no alla violenza

Week end di scontri nella città della comunità autonoma di Murcia dove gruppi di estrema destra hanno scatenato inseguimenti e aggressioni contro giovani magrebini. Il vescovo di Cartagena, monsignor José Manuel Lorca Planes, ha esortato tutti gli uomini e le donne di Torre Pacheco a continuare ad essere testimoni di pace

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Una vera e propria caccia all’uomo, con episodi che la stampa spagnola non ha esitato a definire persecutori contro gli immigrati nordafricani. Torre Pacheco, comune della Spagna sud-orientale di 40.000 abitanti nella comunità autonoma di Murcia, ha vissuto un intero week end di scontri tra gruppi di estrema destra, residenti e migranti nordafricani. Il bilancio è stato di almeno 5 i feriti, diverse le denunce e sei arresti.

Inseguimenti e minacce

Dopo l’aggressione ai danni di un pensionato, avvenuta mercoledì scorso, presumibilmente ad opera di giovani di origini magrebine, circa duemila persone hanno partecipato a una manifestazione pacifica di condanna convocata per venerdì sera dal sindaco di Torre Pacheco, Pedro Ángel Roca, del Partito popolare. Di lì a poco, gruppi di estrema destra, tra cui membri di Vox, hanno iniziato a scandire slogan contro i migranti. La manifestazione è sfociata in inseguimenti, tentativi di aggressione e lanci di pietre contro giovani magrebini, ripresi anche in video apparsi sui social, mostrando agenti della polizia che facevano fatica a tenere a bada i facinorosi. Organizzazioni collegate all’ultradestra hanno poi fatto appello, sempre sulle medesime piattaforme, a "cacciare i mori", con scioccanti consegne come "se non trovate i colpevoli, prendete i familiari" e minacce di incendiare i negozi gestiti da magrebini, dandosi appuntamento anche per i prossimi giorni. Nonostante il cordone di sicurezza installato dalla polizia locale e dalla Guardia Civil, la paura è tornata nelle ore successive, con gruppi di ultras che hanno iniziato a compiere incursioni violente in punti della città abitati perlopiù da migranti di origine marocchina, che hanno reagito. Secondo i dati del governo locale, quasi un terzo della popolazione di Torre Pacheco è di origine straniera, con i migranti che lavorano perlopiù come braccianti nell’agricoltura, uno dei pilastri dell’economia regionale.

Appelli alla convivenza e all'integrazione

Appelli alla «convivenza pacifica» ma anche a più severe misure di sicurezza sono arrivate dallo stesso sindaco di Torre Pacheco, mentre la presidente dell’Associazione dei lavoratori magrebini in Spagna, Sabah Yacubi, ha denunciato come "linciaggi" le violenze delle ultime ore.  In una nota il vescovo di Cartagena, mons. José Manuel Lorca Planes, ha ricordato come la violenza non sia «una soluzione» ma crei ancora più «inquietudine» tra la gente, che peraltro si è sempre distinta "per aver dato lavoro, per la convivenza e per l’integrazione". Il presule ha inoltre voluto ricordare l’impegno della parrocchia locale che, con l’intera comunità, sta lavorando per rendere concreto l’appello "alla calma e alla serenità". Il vescovo ha quindi esortato tutti gli uomini e le donne di Torre Pacheco a continuare a vivere da cristiani "evitando ogni tipo di esaltazione" e a dare testimonianza di di pace, amore e perdono.

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14 luglio 2025, 11:37