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Membri delle forze di sicurezza siriane Membri delle forze di sicurezza siriane 

Siria, 90 morti per gli scontri tra drusi e beduini

Le tensioni sono riesplose nel sud del Paese, già nel mirino dell'aeronautica israeliana. Il ministro dell’interno siriano ha condannato la violenza e ha assicurato che il governo saprà gestire la crisi interna con giustizia

Costanza Santillo - Città del Vaticano

Sono almeno 89 i morti accertati a Suwayda, città del sud della Siria, dove da ieri sono stati registrati numerosi scontri tra clan beduini e membri della comunità drusa, maggioritaria nell'area. Il ministro dell’Interno, Anas Khattab, ha dichiarato che il numero dei feriti è superiore a cento. I combattimenti sono scoppiati tra tribù beduine e gruppi armati locali nella zona orientale della città, in particolare nel quartiere di Maqwas, dove la tensione è andata crescendo negli ultimi giorni.

La reazione di Damasco

In un comunicato diffuso nella tarda serata di domenica, il ministero dell’Interno ha espresso “profonda preoccupazione e dolore per i sanguinosi sviluppi” avvenuti a Suwayda. Il dicastero ha inoltre annunciato che unità delle forze dell’ordine, in coordinamento con il ministero della Difesa, interverranno direttamente “per porre fine agli scontri, ristabilire la sicurezza, perseguire i responsabili e deferirli alla magistratura competente”. Inoltre, il ministro Khattab ha dichiarato su un post pubblicato su X, che “non vi è altra soluzione se non quella di imporre adeguate misure di sicurezza e la presenza delle istituzioni statali per garantire la pace civile e il ritorno alla normalità in ogni aspetto della vita quotidiana”.

Il rischio instabilità 

La comunità drusa è una minoranza religiosa che risale al decimo secolo ed è diramazione dell’Islam sciita. In Siria, i drusi risiedono prevalentemente nella provincia meridionale di Suwayda e in alcuni sobborghi della capitale Damasco, tra cui Jaramana e Ashrafiyat Sahnaya .La popolazione drusa in Siria conta circa 700.000 persone, e Suwayda ospita la più grande comunità del paese. I rapporti tra fazioni beduine e druse nella zona sono da tempo segnati da tensioni e sporadici episodi di violenza. Quanto avvenuto domenica ha però assunto proprizioni preoccupanti ancvhe per l'esecutivo, che già tra aprile e maggio aveva dovuto gestire gli scontri tra membri della comunità drusa e forze di sicurezza siriane. Stando a qwuanto diffuso dall’agenzia di stampa Reuters, gli attuali scontri sarebbero stati innescati da una recente ondata di rapimenti, tra cui quello di un commerciante druso avvenuto venerdì sull’autostrada che collega Damasco a Suwayda. “Questa spirale di violenza è esplosa in modo terrificante e, se non si arresta, rischiamo di precipitare in un vero e proprio bagno di sangue”, ha dichiarato Rayan Marouf, ricercatore druso di Suwayda e direttore del sito d’informazione Suwayda24.

Gli attacchi israeliani

Ad aggiungere pressione ci sono anche gli attacchi israeliani delle ultime ore, che secondo le Forze di difesa (Idf) avrebbero colpito alcuni carri armati dispiegati nella zona. Il primo ministro israeliano Netanyahu e il ministro della Difesa Katz hanno dichiarato in un comunicato che Israele “non permetterà il dispiegamento di forze siriane a sud di Damasco o qualsiasi minaccia alla comunità drusa”. Oltre la metà dei drusi vive in Siria, ma la parte restante della comunità è sparsa tra Libano e Israele. Alcune comunità druse sono presenti anche sulle alture del Golan, territorio strategco conteso tra Israele e Siria sin dai tempi dell'occupazione israeliana nel 1967 a cui ha fatto seguito l'annessione nel 1981. In Israele, i drusi sono considerati una minoranza fedele e spesso prestano servizio nelle forze armate.

 

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14 luglio 2025, 15:22