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Mattarella, palestinesi hanno diritto al loro focolare

Mattarella: "È disumano ridurre alla fame un'intera popolazione"

Il capo dello Stato ha rivolto un pensiero particolare anche all’Ucraina durante un intervento in occasione del concerto in onore del corpo diplomatico accreditato presso lo Stato italiano

Francesco Ricupero – Città del Vaticano

«Il tema della pace è al centro della nostra comune attenzione. Il Medio Oriente, dopo il sanguinario attacco di Hamas contro vittime israeliane inermi, con ostaggi odiosamente rapiti e ancora trattenuti - e che vanno immediatamente liberati - vive il dramma in atto nella Striscia di Gaza. È inaccettabile il rifiuto di applicare le norme del diritto umanitario nei confronti dei cittadini di Gaza»: è quanto ha affermato domenica il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel corso di un intervento al concerto in onore del corpo diplomatico accreditato presso lo Stato italiano, in occasione della festa della Repubblica (che si celebra oggi 2 giugno).

Da subito il cessate-il-fuoco

Per il capo dello Stato è necessario fin da subito “il cessate-il-fuoco. È indispensabile che l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di una piena assistenza umanitaria alle persone. Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano. È grave l’erosione di territori attribuiti alla Autorità Nazionale Palestinese. I Palestinesi — ha sottolineato Mattarella — hanno diritto al loro focolare entro confini certi. L’occupazione illegale di territori di un altro Paese non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio, della barbarie nella vita internazionale”.

La pace non è un ideale per anime ingenue

Il capo dello Stato, inoltre, ha ricordato che “in tanti luoghi del mondo emergono teatri di instabilità agevolati dalla violenza e dallo scontro che sembrano, per taluno, essere divenuti la misura dei rapporti internazionali. La pace non è un ideale per anime ingenue, stroncato poi dal severo giudizio della storia. La pace – ha spiegato - è esperienza che statisti lungimiranti hanno saputo pazientemente costruire: occorre proseguirne l’opera. Non ci si deve, e non ci si può, limitare a evocarla. È necessario impegnarsi perché prevalgano i principi della leale collaborazione internazionale, della convivenza pacifica, realizzati mediante il dialogo, la costruzione di misure crescenti di fiducia vicendevole. L’ordine mondiale che abbiamo conosciuto per decenni appare compromesso. Le regole – ha proseguito - sono destinate a evolvere ma un quadro di riferimento, un ordine globale, basato sul rispetto e sul riconoscimento reciproco, è essenziale per scongiurare i conflitti e destinare, così, forze e risorse ad affrontare le grandi sfide epocali di fronte alle quali si trova l’umanità e a conseguire uno sviluppo sostenibile e condiviso”.

Un pensiero particolare all’Ucraina

Sergio Mattarella, infine, ha rivolto un pensiero particolare all’Ucraina “che da più di tre anni sta opponendo una strenua resistenza all’aggressione della Federazione russa. Nel confermare il nostro fermo e convinto sostegno a Kiev, continuiamo a lavorare perché si possa giungere a una pace che sia giusta, complessiva e duratura”. Di qui, l’auspicio affinché “ciascuno dei nostri Paesi faccia la sua parte per restituire ai popoli del mondo un futuro di serenità, a beneficio soprattutto delle giovani generazioni”.

 

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02 giugno 2025, 13:00