Nigeria, nuovo attentato di Boko Haram nello stato di Borno
Vatican News
Un attacco suicida nello stato nigeriano di Borno, attribuito al gruppo jihadista Boko Haram, ha ucciso almeno 20 combattenti anti-jihadisti. Lo ha reso noto Tijjani Ahmed, capo di una milizia anti-jihadista nel distretto di Konduga: "Abbiamo perso 20 persone nell'attacco suicida avvenuto nella serata di venerdì mentre i nostri membri si trovavano vicino al mercato del pesce". L'attacco sarebbe stato presumibilmente innescato da una donna kamikaze.
Nuove violenze anche nello Stato di Plateau
Almeno 15 persone sono morte in due distinti episodi di violenza nello Stato di Plateau, a poca distanza dalla visita nell'area del presidente Bola Tinubu. Il presidente si è recato nella regione dopo i violenti attacchi che la settimana scorsa hanno provocato la morte di almeno 20 persone, proprio per ordinare un giro di vite contro le violenze che vedono opporsi i pastori nomadi musulmani di etnia Fulani agli agricoltori stanziali, prevalentemente cristiani, per l'accesso alla terra e alle risorse. Gli attacchi nella regione spesso coinvolgono componenti etniche e religiose, portando a rappresaglie settarie. Un altro attacco, avvenuto giovedì sera, ha ucciso cinque persone nella zona di Mangu vicino a Bokkos, come riferito da Emmanuel Bala, presidente del consiglio locale: "Cinque persone sono state uccise nelle loro fattorie da banditi sospetti fuggiaschi dallo Stato di Benue", dove più di cento persone sono state trucidate all’arma bianca.
L’appello di Leone XIV
All’Angelus del 15 giugno, Papa Leone XIV ha condannato l’eccidio di circa 200 persone, uccise “con estrema crudeltà”, nella notte tra il 13 e il 14 giugno, nella città di Yelwata, nell’area amministrativa locale di Gouma, nello Stato di Benue. La maggior parte, ha ricordato il Papa erano sfollati interni, ospitati dalla missione cattolica locale. Dopo l'attacco, decine di persone risultano ancora disperse, mentre centinaia sono rimaste ferite e prive di cure mediche adeguate. "Molte famiglie sono state rinchiuse e bruciate nelle loro camere da letto. Molti corpi sono stati bruciati in modo irriconoscibile",
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