Gaza. Israele attacca il centro aiuti di Rafah, morti e feriti
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Erano radunati nel sito di distribuzione di aiuti a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, quando il fuoco aperto dall’esercito israeliano li ha presi di mira, lasciando a terra almeno 40 persone e ferendone circa 150. L’ennesima strage a danno di palestinesi che aspettavano aiuti umanitari, è stata denunciata da Hamas ma smentita alla Fondazione umanitaria per Gaza, sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti. La smentita arriva anche dall’esercito israeliano, che anticipa l’intenzione di condurre una indagine su quanto accaduto, ciò che Hamas definisce “un orribile massacro” di civili. Quanto accade, denuncia quindi Hamas, “è un uso sistematico e doloso degli aiuti come strumento di guerra", il gruppo chiede quindi all’Onu la creazione di una commissione d’inchiesta internazionale per entrare a Gaza e indagare sui “i sistematici crimini perpetrati contro i civili”.
Morto il medico papà di Adam
Ai nomi delle vittime delle ultime ore si aggiunge anche quello di Hamdi Al-Najjar, il medico rimasto ferito nei giorni scorsi nell’attacco contro la sua abitazione a Khan Younis e nel quale sono morti nove dei suoi dieci figli. Il piccolo Adam, 11 anni, unico superstite assieme alla mamma, anch’ella medico e che al momento dell’attacco si trovava in ospedale sul posto di lavoro, è tuttora ricoverato e nei prossimi giorni si aspetta il suo arrivo in Italia dove sarà curato.
Hamas intanto nega di aver rifiutato la proposta della tregua da parte dell'inviato usa Steve Witkoff, spiegando che la "risposta di Israele era incompatibile con gli accordi già presi".
Oltre 54mila le vittime palestinesi
È stato intanto aggiornato il numero delle vittime palestinesi negli attacchi israeliani dal 7 ottobre del 2023, salito a 54.418, secondo le cifre fornite da Hamas, che indica in 124.190 i feriti.
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