A Gaza nuovi attacchi israeliani, decine di vittime
Silvia Giovanrosa – Città del Vaticano
Nel primo giorno dell'Eid al-Adha, la Festa del Sacrificio, una delle più importanti per la religione musulmana, a due mesi dalla fine del Ramadan, raid dell’esercito israeliano hanno colpito la parte nord del territorio palestinese causando la morte di 42 persone. Lo riferisce l'emittente Al Jazeera. All’alba di oggi, secondo quanto riportato dall’agenzia Wafa, altre 24 persone sono rimaste uccise in scontri a fuoco avvenuti in diverse zone della Striscia. Ad ovest di Khan Yunis, un bombardamento aereo ha colpito delle tende di sfollati, uccidendo dodici persone e ferendone gravemente altre quaranta.
La Gaza Humanitarian Foundation blocca gli aiuti
Mentre continuano a cadere le bombe sul territorio palestinese, sempre ieri, la Gaza Humanitarian Foundation, l’organizzazione gestita dagli Stati Uniti e dal governo Israeliano, l’unica rimasta nella Striscia di Gaza per fornire sostentamento ai civili, ha annunciato di aver chiuso i due centri di distribuzione degli aiuti presenti a Rafah a causa del sovraffollamento. La fondazione aveva precedentemente pubblicato sulla sua pagina Facebook che i siti sarebbero rimasti chiusi e che avvicinarsi era pericoloso, senza tenere conto delle lunghe distanze che i civili sono costretti a percorre per raggiungerli e procurarsi il cibo. Intanto le scorte alimentari continuano a non raggiungere la Striscia di Gaza settentrionale, dove si stima vivano più di un milione di abitanti.
Recuperato il corpo di un ostaggio del 7 ottobre
Il governo israeliano ha reso noto che è stato recuperato oggi, il corpo di Pinta Nattapong, un uomo di origini Thailandesi, preso in ostaggio da Hamas il 7 ottobre 2023. Il prigioniero sarebbe morto durante la prigionia nei primi mesi di guerra. Le circostanze esatte della sua morte e la data sono attualmente sconosciute e sono oggetto di indagine.
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