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Un appuntamento dell'edizione 2025 della Festa di Teatro Ecologico a Stromboli Un appuntamento dell'edizione 2025 della Festa di Teatro Ecologico a Stromboli 

Festa di Teatro Eco Logico, da Stromboli l’invito a mettere in pratica la Laudato si’

L’undicesima edizione della manifestazione con eventi di teatro, musica, danza, scienza senza l’uso di corrente elettrica e in palcoscenici naturali è stata dedicata anche alla Lettera Enciclica sulla cura della casa comune pubblicata dieci anni fa e ha approfondito il tema dell’ecologia integrale. Stefania Minciullo, tra gli organizzatori della rassegna: mettere in campo diversi strumenti perché la cultura ci restituisca uno sguardo di amore e di bellezza verso il nostro pianeta

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Si chiude oggi, 30 giugno, a Stromboli, in Sicilia, l’undicesima Festa di Teatro Eco Logico, iniziata il 21 giugno e che ha proposto eventi di teatro, musica, danza, scienza alla luce del sole e delle altre stelle, senza uso di corrente elettrica e completamente gratuiti in palcoscenici naturali, ossia terrazze, giardini e luoghi pubblici e di incontro. L’edizione di quest’anno dal titolo “Solstizio d’estate” è stata dedicata anche al decimo anniversario dell’Enciclica di Papa Francesco e ha celebrato il centenario della nascita di Andrea Camilleri e del filosofo e scrittore Emilio Garroni.

Una rappresentazione in riva al mare
Una rappresentazione in riva al mare

L’ecologia integrale da Papa Francesco a Ovidio

La Festa, che rappresenta un’esperienza unica di contatto “senza filtri” fra uomo e natura, fra artista e spettatore grazie alla rinuncia di microfoni, luci artificiali e strutture, celebra l'essere umano nella natura come interlocutore e vuole orientare l’attenzione verso la drammatica crisi climatica che il mondo sta vivendo per rigenerare un dialogo intimo e reciproco con l'ambiente e risvegliare una sensibilità e un’attenzione ai contenuti ecologici, offrendosi come modello unico al mondo di pratiche esemplari di risparmio energetico. Spettacoli, letture, incontri, concerti hanno messo al centro il nostro Pianeta, sconsideratamente sfruttato, proponendo tragitto a ritroso nel tempo a partire dalla “Laudato si’” fino a giungere a Le Metamorfosi di Ovidio, databili tra il 4 e l’8 dopo Cristo, più di duemila anni fa. Se nell’Enciclica Francesco scrive che “le ragioni per le quali un luogo viene inquinato richiedono un’analisi del funzionamento della società, della sua economia, del suo comportamento, dei suoi modi di comprendere la realtà” e che “è fondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali”, nell’opera del poeta latino “troviamo uno stupefacente anticipo di quanto nei millenni è avvenuto”, ha fatto notare il direttore artistico della manifestazione Alessandro Fabrizi.

Una performance tra gli scogli di Stromboli
Una performance tra gli scogli di Stromboli

Tre giorni dedicati alla Laudato si’

Sul documento che riguarda la “cura della casa comune” è stato organizzato un convegno di tre giorni, dal 23 al 26 giugno, mentre il 27 e 28 giugno è andata in scena la prima assoluta della nuova produzione della Festa di Teatro Eco Logico della “Cerere furiosa”. Diversi altri gli spettacoli con varie performance che si sono alternati ad incontri, laboratori e passeggiate, escursioni poetiche e momenti per i bambini, oltre alle “Chiacchere da bar”, gli appuntamenti mattutini aperti a tutti per approfondire, commentare e riflettere sugli argomenti affrontati nelle varie iniziative della manifestazione.

Uno degli incontri dedicati alla Laudato si'
Uno degli incontri dedicati alla Laudato si'

Particolare interesse hanno suscitato gli incontri sulla Laudato si’, spiega ai media vaticani Stefania Minciullo, tra gli organizzatori della manifestazione; tante le persone che vi hanno preso parte e che si sono poi confrontate sul tema dell’ecologia integrale.  

Ascolta l'intervista a Stefania Minciullo

Quest'anno avete voluto dedicare la Festa anche all'Enciclica di Papa Francesco Laudato si’, com’è nata quest'idea?

È nata leggendo un articolo pubblicato dal professor Paolo Pileri, che è stato anche nostro ospite, il quale ricordava i dieci anni dalla pubblicazione dell’Enciclica e la rilevanza che ha questo testo e quanto sarebbe importante divulgarla il più possibile. Ci siamo resi conto che erano diversi anni che avevamo intenzione di affrontare la tematica, perché il testo è denso di spunti e rispondente alla nostra idea di ecologia. Quindi, abbiamo considerato questa occasione per sviluppare un convegno invitando diverse personalità della scienza, dello spettacolo e dell'industria, seguendo l’indicazione di Papa Francesco che per prenderci cura della nostra casa comune abbiamo bisogno di un'ecologia integrata. Abbiamo strutturato una tre giorni di incontri in cui abbiamo sviscerato diverse parti dell'Enciclica e ci siamo confrontati con il nostro pubblico sull'attualità di questo testo scritto dieci anni fa, sulle varie indicazioni che Papa Francesco dà e sugli spunti che offre per approfondire il tema dell’ecologia.

Quali punti avete approfondito?

Il consumo del suolo, la biodiversità, la cultura del limite e la necessità di avere un nuovo patto con il territorio, quindi anche la necessità, come uomini e donne che abitano questo pianeta, di imparare a non sfruttarlo. Stromboli è diventato per noi un laboratorio e un luogo ideale proprio per riconnetterci alla natura e farlo con questo sguardo ecologico proposto da Papa Francesco è stato per noi molto illuminante. Ci hanno accompagnato Paolo Pileri, docente del Politecnico di Milano che si occupa in modo particolare del consumo del suolo, e Danilo Selvaggi direttore generale di Lipu/BirdLife Italia che ha riconosciuto l'importanza della biodiversità e soprattutto della tutela della biodiversità. Ma non ci siamo soltanto soffermati sull'aspetto scientifico, abbiamo anche approfondito come ognuno di noi ha necessità di cambiare modalità di vita sulla terra e le reazioni collettive che possiamo mettere in campo pure sotto il punto di vista artistico. Alessandro Fabrizi, infatti, ci ha ricordato nel suo intervento quanto la cultura sia alla base di questo cambiamento universale che richiede Papa Francesco e che ritiene necessario per poter in qualche modo riprendere ad avere uno sguardo di attenzione e di cura della nostra casa comune.

Un evento serale della Festa di Teatro Eco Logico
Un evento serale della Festa di Teatro Eco Logico

Nei tre incontri che cosa è emerso in particolare?

È emersa innanzitutto la necessità di cambiare lo sguardo sulla crisi ecologica e riconoscerla come anche crisi relazionale; l'urgenza di iniziare a strutturare delle azioni collettive integrate tra le diverse conoscenze, tra le diverse scienze e tra le diverse azioni che possiamo fare; l'importanza di coniugare la scienza, l'arte, la spiritualità e la responsabilità economica per tutelare la nostra casa comune; il bisogno di un cambiamento degli stili di vita, quindi andare verso una cultura del limite, della cura e della bellezza. Soprattutto è nata la necessità di approfondire ancora questo testo. Negli incontri con il pubblico che sono seguiti, in particolare, è emerso un grande desiderio proprio di approfondire e praticare quello che Papa Francesco ha scritto ben dieci anni fa, ma ancora molto attuale.

Dalla Laudato si’ alle Metamorfosi di Ovidio, quali legami avete individuato?

Ovidio ci racconta dell'uomo in un modo mitico ma assolutamente attuale. Vedere in scena e far vedere al pubblico come dalla creazione del mondo, poi, l'uomo abbia in qualche modo perso la misura di come convivere con quello che ha attorno - la natura, l'ambiente, le acque - per noi è stato molto significativo. Quindi il tema della terra, che quest'anno è stato un po’ su tutti gli spettacoli che abbiamo portato in scena, è stato sicuramente quello più importante. Grazie a Ovidio abbiamo potuto vedere e riflettere su che cosa si è rotto nel patto tra l'uomo e la natura.

Letture in una terrazza
Letture in una terrazza

Si chiude l'undicesima edizione della Festa di Teatro Ecologico a Stromboli, ci può tracciare un percorso dei vari appuntamenti, parlandoci dei più significativi?

Significativa sicuramente è stata la tre giorni di studio e approfondimento sull’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’. Abbiamo fatto, poi, degli esercizi sulla meraviglia legati all'elogio della terra, esplorando l'isola di Stromboli insieme al pubblico e agli abitanti. Lo spettacolo di Ulderico Pesce “Storie di scorie” - vincitore del Premio nazionale “Legambiente” 2005, del Premio “Franco Enriquez” 2008 “per un teatro e una comunicazione d’impegno civile” e del Premio “Calandra” 2008 e che tratta dei problemi ambientali derivati dall’energia nucleare - ha riaperto la questione del terreno che viene utilizzato e sfruttato anche per lo smaltimento dei rifiuti nucleari. Tutti questi tipi di incontri sono terminati, culminati, nel bellissimo spettacolo tratto da Ovidio “Cerere furiosa”, hanno sicuramente portato a una riflessione molto più chiara sulla nostra posizione, sul nostro pianeta e sulla postura che dobbiamo avere nella convivenza con la natura. Stromboli è sicuramente un luogo fragile, bellissimo, che ci permette di sperimentare delle pratiche che speriamo, sia noi che il nostro pubblico, di portare avanti a casa.

Performance, incontri letterari, spettacoli musicali, svariati appuntamenti, qual è il messaggio di queste iniziative?

Il messaggio è che per salvare il nostro pianeta abbiamo bisogno di mettere in campo diversi strumenti in modo integrato e bisogna farlo soprattutto attraverso la cultura, perché abbiamo bisogno che la cultura ci restituisca questo sguardo di amore e di bellezza verso il nostro pianeta.

Un'esibizione di danza al tramonto
Un'esibizione di danza al tramonto

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30 giugno 2025, 16:52