Stallo nei negoziati per la tregua in Ucraina. Kyiv: “Pronti alla trattativa”
Paola Simonetti – Città dle Vaticano
Il cammino diplomatico per la risoluzione della crisi in Ucraina arranca. La conversazione telefonica di due giorni fa tra i due leader, Donald Trump e Vladimir Putin non ha sbloccato le rigidità della Russia che, finora, non ha messo sul piatto alcuna proposta concreta.
La disponibilità dell’Ucraina
Kyiv, intanto, ribadisce di essere pronta a trattive che possano portare frutti: "Stiamo discutendo con i nostri partner i prossimi incontri con i russi per i quali l'Ucraina è pienamente preparata, e in qualsiasi formato che possa dare risultati. Sono grato – ha aggiunto il presidente ucraino- a tutti coloro che ci stanno aiutando". Ieri, Zelensky aveva tuttavia ribadito di rifiutare qualunque progetto di intesa che preveda il ritiro dell’esercito dalle zone sotto il controllo dell'Ucraina. Gli Stati Uniti restano comunque ottimisti, con il Segretario di Stato americano, Marco Rubio che dice di aspettarsi che Mosca “presenti le sue condizioni per una tregua entro pochi giorni".
Il fronte delle sanzioni
Ma intanto, il terreno di frizione, per la diplomazia si sposta sulle nuove sanzioni che l’Ue e il Regno Unito hanno disposto ieri contro la Russia. Iniziative che il capo della Casa Bianca non vuole avallare in questo momento in cui si tenta la mediazione: “Vedremo come Mosca si comporterà", ha dichiarato il presidente Usa, scatenando le critiche dei leader europei che vedrebbero la posizione di Trump, stando a quanto fatto sapere dai media, “deferente” nei confronti del presidente russo. All’orizzonte resta ferma la proposta di Papa Leone XIV di accogliere in Vaticano l’eventuale tavolo del negoziato di pace
Sul campo ancora vittime
Il conflitto, nel frattempo, provoca nuova morte: sei soldati ucraini, stando a media locali, sono rimasti uccisi e oltre dieci sono rimasti feriti in un attacco missilistico russo su un poligono di tiro nella regione di Sumy. Nel frattempo, il presidente russo, Putin, verifica di persona la situazione della prima linea nella regione di Kursk, al confine con l'Ucraina: ieri si è recato nell’area che la Russia ha annunciato di aver liberato dalle forze ucraine alla fine di aprile e dove, secondo quanto riferito dal Cremlino, ha incontrato il governatore ad interim, Alexander Khinstein, e i rappresentanti delle organizzazioni di volontariato.
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