Senegal, firmata la pax sociale per risollevare le sorti del Paese
Vatican News
In Senegal, governo, 24 sindacati dei lavoratori e 4 organizzazioni dei datori di lavoro hanno siglato un accordo che mira a garantire una pace sociale duratura, della quale il Paese dell’Africa occidentale ha estremamente bisogno. L’intesa - firmata simbolicamente il primo maggio scorso, festa dei lavoratori - prevede una sospensione degli scioperi per la durata di tre anni, che dovrebbe permettere al presidente Bassirou Diomaye Faye di consolidare l'economia di una nazione alle prese con una dura crisi finanziaria ed un debito pubblico che dovrebbe sfiorare gli oltre 7 miliardi di dollari.
Drastica riduzione delle spese
Faye, per fare fronte alla grave situazione, ha annunciato una drastica diminuzione delle spese per la pubblica amministrazione con un taglio consistente di posti di lavoro ma, lo stesso presidente, ha fatto sapere di voler attuare progetti di risanamento più consistenti che richiedono maggior tempo e una coesione sociale che non contempli scontri e scioperi. “Per costruire un’economia solida e inclusiva che ci permetterà di ridistribuire la ricchezza. E non possiamo farlo gestendo un fronte sociale”, ha detto il primo ministro senegalese Ousmane Sonko
Gradimento sociale
La pax sociale ottenuta dal governo, secondo quanto riportano alcuni sondaggi di opinione pubblica, sarebbe gradita alla maggioranza dei cittadini che, comunque, sono preoccupati per la scarsa occupazione, l’alto costo della vita e le non buone condizioni del sistema sanitario nazionale. I senegalesi saranno coinvolti nel processo di consolidamento economico e politico della nazione tramite una piattaforma online nella quele saranno proposte 19 domande su democrazia, libertà e diritti umani, processo elettorale, riforme istituzionali e gestione delle elezioni.
Dialogo e Chiesa
In questo contesto di pacioficaizone sociale, il 24 maggio si è svolto a Dakar un Forum su diplomazia religiosa e mediazione dal titolo "I diplomatici come operatori di pace" con la partecipazione della Congregazione dello Spirito Santo e la Nunziatura Apostolica in Senegal, rappresentate da padre Michel Antoine Nadiaka.
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