ÐÓMAPµ¼º½

Il Salone Internazionale del Libro di Torino (Ansa) Il Salone Internazionale del Libro di Torino (Ansa)

Di mano in mano, la prima e la seconda vita dei libri in un mercato incerto

L'Associazione Italiana Editori, il 16 maggio, al Salone del Libro di Torino, ha presentato l'analisi e la rielaborazione dei dati sui primi mesi del 2025, che evidenziano una flessione del valore delle vendite, quasi un milione di copie acquistate in meno rispetto allo stesso periodo del 2024. Ma i libri hanno anche altre vite, come ci racconta il libraio antiquario romano Daniele Corradi

Eugenio Murrali - Città del Vaticano

Lunghe code alla XXXVII edizione del Salone Internazionale di Torino, che quest'anno mutua il titolo da un'opera della scrittrice Lalla Romano, Le parole tra noi leggere. La manifestazione sta dando luogo a oltre duemila eventi al Lingotto e a più di cinquecento legati al Salone Off. Una vera festa per la lettura, che si accompagna a riflessioni profonde sulla salute del mondo dei libri. Centrale, sotto questo aspetto, il lavoro dell'Associazione Italiana Editori, AIE, che basandosi su dati propri e di NielsenIQ-GFK ha offerto un'efficace fotografia della situazione del mercato italiano.

Quattro mesi difficili

Da gennaio ad aprile di quest'anno sono state vendute, come mostra l'AIE nella sua presentazione, 29 milioni e 218mila copie, 975mila in meno rispetto al 2024, con una flessione del 3,2%, che si traduce in una minor spesa di quasi 16 milioni di euro, cioè il 3,6% in meno in rapporto all'anno precedente. “Il mercato sconta il venir meno delle misure di sostegno, in particolare il calo degli acquisti con le Carte per i neo-diciottenni e quelli delle biblioteche, ma al netto di questo tiene in un contesto caratterizzato da tendenze di lungo periodo", ha spiegato il presidente dell’AIE Innocenzo Cipolletta. E ha aggiunto: "Il calo demografico, l’impatto delle nuove tecnologie sui modi e i tempi della lettura, modalità di studio differenti che nelle università tendono a marginalizzare l’approfondimento sui libri sono fenomeni che dispiegano i loro effetti a largo raggio sull’industria editoriale e che hanno riflessi sulla vita culturale del Paese. È necessaria una riflessione e azioni collettive, degli attori pubblici e privati assieme, che rimettano il libro al centroâ€.

Un calo generalizzato

Dall'analisi di AIE emerge che tutti i generi hanno fatto un passo indietro, la saggistica specialistica, in particolare, ha perso il 12,4 %, né hanno avuto buon esito formule promozionali come quella dell'1+1, che ha registrato un -15,7%. Unico genere in controtendenza è quello per bambini e ragazzi, cresciuto del 5,4%. A pagare le spese di questo complicato inizio d'anno sono stati tutti i gruppi editoriali, ma in maniera contenuta i marchi con oltre cinque milioni di venduto, -1,3% sul valore, in modo molto più  grave le imprese di media dimensione, quelle con vendite dall'uno ai cinque milioni, -13,1%, e i piccoli editori, -7,3%. 
La narrativa italiana, che per anni è incrementata, ha avuto una perdita in valore dell'1,5%, ma al suo interno è quella letteraria a soffrire rispetto a quella di genere. 
Tutti i canali di vendita subiscono la contrazione di spesa, ma sono le librerie indipendenti a soffrire di più, con un -7,5% di copie vendute, pari a di 322mila esemplari in meno comprati.  

Il mercato antiquario dei libri, dove le storie tornano a vivere

Le altre vite dei libri

Le vie attraverso cui i libri e le parole possono arrivare ai lettori sono tante però. Né sono pochi coloro che scelgono testi usati, e sono sia collezionisti, alla ricerca di rarità, sia semplici amanti delle parole. C'è un mercato antiquario che, pur nelle difficoltà, adotta strategie di resistenza, cerca di andare incontro alle esigenze dei propri frequentatori, di creare un legame di fiducia, di incuriosire, di offrire una grande varietà di titoli. Ad esempio, Daniele Corradi ha una piccola fortezza di libri nel quartiere Prati. Entrando nel suo negozio si viene accolti da scaffali che arrivano al soffitto e sono colmi di volumi, in un'atmosfera satura di storie e profumo di carta antica. La sua specialità sono gli antichi manuali di giurisprudenza, ma ama molto anche il Novecento, che spesso ha dato vita a edizioni tascabili, popolari, forse affascinanti proprio per questa loro possibilità di passare facilmente di mano in mano, di trovare sempre nuovi occhi. 

Una passione che si trasmette

"Quando entro in un appartamento e vedo libri che stanno lì da secoli e che nessuno tocca, mi sento male. La funzione sociale, naturale del libro è quella di girare di mano in mano", afferma Daniele Corradi, che per i libri ha una passione radicata lontano. "Nostro padre faceva il libraio, abbiamo aperto il negozio insieme più di trent'anni fa", racconta. Un lavoro, il suo, che spesso si trasmette e si inizia a conoscere presto, affiancandosi da giovani a un esperto, accompagnandolo agli appuntamenti con i venditori, imparando a catalogare, a rapportarsi con i lettori. 

Un mercato che cambia

Anche per le librerie antiquarie non è un momento semplice. Fino ad alcuni anni fa potevano contare sugli ordini delle biblioteche universitarie, che avevano più fondi per acquisire libri. In virtù di quelle istituzioni, bastavano meno titoli in catalogo, mentre ora per sopravvivere ne servono molti di più, anche 50mila, secondo Corradi, per coprire l'interesse dei possibili acquirenti, con libri che vanno da prezzi molto bassi a migliaia di euro.

I libri in piccolo formato e la storia dell'editore Formiggini

Un editore coraggioso

Aprendo i volumi di una libreria antiquaria spesso si trovano ex libris artistici, commoventi tracce dei precedenti proprietari di un testo, o storie eccezionali, come quella dell'editore Angelo Fortunato Formiggini. Quest'uomo raffinato creò dei piccoli volumi, forse intuendo che quello sarebbe stato il futuro dell'editoria, e scelse per essi il pergamino vegetale. Corradi sfoglia con emozione le pagine di questi libretti, grandi come il palmo di una mano, e ricorda la storia di Formiggini, che, ebreo, fu travolto dalle disumane leggi razziali. Quell'uomo, che sempre con forza aveva portato avanti, pur nelle difficoltà, i suoi sogni editoriali, si trovò privato dei diritti fondamentali e della possibilità di portare avanti la sua impresa. Nel 1938 decise di togliersi la vita. Corradi sta completando la collezione di minuscoli libri concepiti da quell'editore appassionato e geniale. Un giorno li venderà, ma sa già che separarsene sarà una grande dispiacere.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

17 maggio 2025, 13:30