Libia, si infiamma la situazione a Tripoli
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Le due anime della Libia, quella con capitale Tripoli, riconosciuta internazionalmente, e quella orientale, la Cirenaica, rischiano di tornare a scontrarsi dopo una pacificazione negli anni scorsi mai del tutto realizzato. Tensione si aggiunge una tensione. Le milizie di Haftar, che stanno muovendo da Bengasi verso Sirte, a ovest, potrebbero approfittare di quanto sta avvenendo nella capitale.
A Tripoli cresce la tensione
La città di Tripoli è in preda da giorni alle violenze di piazza. Ed è proprio questa la situazione che fa salire in queste ore la preoccupazione. Si è passato dagli scontri iniziati lunedì scorso tra gruppi di miliziani, in lotta per la supremazia nella Tripolitania, alle manifestazioni antigovernative di ieri, con la richiesta di dimissioni del capo del governo Dbeibah, che hanno visto il duro intervento delle forze dell'ordine e di sicurezza che hanno aperto il fuoco sulla folla. L'esecutivo parla di pugno di ferro contro chiunque ostacoli la costruzione dello Stato, mentre la situazione rimane ad alto rischio e nuove dimostrazioni potrebbero verificarsi nelle prossime ore.
Imminente l'evacuazione degli stranieri
A causa della situazione di tensione crescente, Italia, Spagna e altri Paesi stanno valutando l'ipotesi di evacuare i propri connazionali che si trovano in Libia per lavoro. Dice la sua anche l'Unione europea che esorta tutte le parti a contribuire alla mediazione tra le parti e ad una necessaria de-escalation. Impegno poi di Bruxelles a collaborare con tutti i partner libici e internazionali per garantire il ritorno della calma a Tripoli e la rapida ripresa del processo di pacificazione nel Paese nordafricano.
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