Staglianò: il Vangelo non è devozione, può illuminare strategie politiche
Federico Piana - Città del Vaticano
Teologi, imprenditori, ed esperti: tutti riuniti per due giorni nella suggestiva cornice della casina Pio IV in Vaticano. Con una missione ben precisa: confrontarsi su quali strade indicare al mondo contemporaneo affinché possa essere promosso uno sviluppo umano che sia sempre più integrale, equo e condiviso. Giovedì 11 e venerdì 12 settembre, idee, punti di vista, riflessioni e progetti concreti prenderanno forma nel seminario internazionale “Creato, natura, ambiente per un mondo di pace” organizzato dal Consiglio di alti studi della Pontificia accademia di teologia. Ad aprire i lavori, con una prolusione, sarà il cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin, mentre i lavori dell’ultima giornata inizieranno con una relazione del cardinale Louis Antonio Tagle, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Sguardo mondiale
Il lavoro come fulcro della dignità e dell’identità della persona alla luce dell’enciclica Laudato si’, la salvaguardia dell’essenza umana e della fede in un tempo di radicali cambiamenti sociali dettati dalla rapido progresso tecnologico, lo studio delle nuove basi teologiche e filosofiche sulle quali costruire una nuova morale per l’ambiente, sono solo alcune delle traiettorie tematiche sulle quali si fonda il seminario che viene arricchito dal contributo di esperti provenienti non solo dall’Italia ma anche da Filippine, Corea del Sud, Lussemburgo, Stati Uniti e Libano. Centrale sarà anche il tema della pace declinato nelle sue infinite sfumature, a cominciare da quella tecnologica: secondo gli ultimi dati aggiornati, una delle sfide più importanti dell’attuale società è quella di garantire la dignità umana e la sicurezza negli ambienti digitali nei quali si riscontra una turbolenza e un’aggressività senza precedenti.
Sapienza di vita
L’idea alla base dell’organizzazione di questo evento, spiega monsignor Antonio Staglianò, presidente della Pontificia accademia di teologia, “è quella di poter far incontrare gente che pensa a partire dal Vangelo perché, in fondo, la teologia è una sapienza per la vita”. In sostanza, il sapere della fede “è un autentico sapere che può aiutare ad illuminare i passi della vita umana, perfino le strategie politiche. La Rivelazione cristiana non può essere semplicemente oggetto della devozione”.
Il grido dei poveri
Ecco allora che, sostiene Staglianò, puntare sull’ecologia integrale di Papa Francesco, puntare sull’ecologia umana di Benedetto XVI e di Giovanni Paolo II, non vuol dire praticare un ecologismo sociologico ma avere “una visione globale della vita e del mondo che punta a creare una civiltà dell’amore dove le problematiche ecologiche non devono rimanere astratte ma entrare in sinergia con le grandi questioni umane. Il grido della terra è il grido dei poveri”. Nel pomeriggio di venerdì 12 settembre, nella basilica Vaticana i convegnisti parteciperanno alla celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Staglianò.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui