ÐÓMAPµ¼º½

Missionari Verbiti, il superiore generale: "Portare la luce di Dio in un mondo ferito"

Ricorre oggi il 150° anniversario della fondazione della Società del Verbo Divino. In una intervista con i media vaticani, padre Anselmo Ricardo Ribeiro sottolinea come la missione attualmente "è portare la luce di Dio in un mondo ferito". Riconosce l'allontanamento dalla religione in Occidente, ma ribadisce "c'è ancora spazio per il nostro lavoro". Oggi l'inaugurazione di una mostra permanente e la Messa celebrata dal cardinale Artime

Roberto Paglialonga - Città del Vaticano

“Per noi questo è, anzitutto, un tempo di gratitudine, per tutto quello che Dio ha fatto per noi, e attraverso di noiâ€. Padre Anselmo Ricardo Ribeiro, originario del Brasile, è dal luglio 2024 superiore generale della Società del Verbo Divino, i cosiddetti missionari Verbiti, di cui oggi ricorre il 150° anniversario della fondazione. Con i media vaticani padre Ribeiro parla di questo giorno di festa, approfondendo anche qual è il carisma proprio dell’Ordine, e affrontando poi il tema delle sfide che attendono i religiosi nel prossimo futuro. Il questo senso, la celebrazione della ricorrenza è l’occasione, ammette, “per fare una valutazione della nostra storia, riconoscere che nella nostra storia ci sono luci ma anche ombre – e per quello dobbiamo chiedere perdono -, e infine per pensare al futuroâ€.

Le celebrazioni per i 150 anni dalla fondazione della Società

Nella giornata di lunedì, con l’obiettivo di condividere un traguardo e un momento di gioia, “avremo, qui a casa nostra (nella Curia generalizia) l’inaugurazione di una mostra missionaria permanenteâ€, che presenta immagini, foto, testimonianze e opere d’arte provenienti dalle terre di missione dei Verbiti. Poi, alle 17 presso la parrocchia di San Benedetto a Roma, ci sarà “la solenne eucarestia che verrà presieduta dal cardinale Ángel Fernández Artime, pro-prefetto del Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolicaâ€, assieme al cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del Dicastero per l'evangelizzazione, Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari.

Sant'Arnold Janssen e San Josef Freinademetz
Sant'Arnold Janssen e San Josef Freinademetz   (©Riccardo Capobianco)


Il carisma di padre Janssen e la missione di Freinademetz

La Società del Verbo Divino trae le sue origini dal carisma di Arnold Janssen che, con compagni e confratelli, riuscì in circostanze molto povere a inaugurare il primo istituto missionario a Steyl, un piccolo villaggio sulle rive del fiume Mosa, oltre il confine tedesco, in terra olandese, l’8 settembre 1875. Diceva padre Janssen – canonizzato nel 2003 assieme a Josef Freinademetz, missionario in Cina – che “viviamo in un tempo in cui molte cose stanno crollando, ma in cambio ne devono sorgere altre!â€.

Padre Ribeiro: portare la luce di Cristo nel buio

Ora, come a fine Ottocento, c’è dunque il confronto con il mondo, con le sfide che esso pone all’uomo in ogni epoca. “Il futuro è ora: abbiamo già trascorso un quarto del nuovo secoloâ€, sostiene padre Ribeiro. Una delle sfide di oggi, pertanto, sarà “pensare la nostra missione per i nostri giorni con la formazione che abbiamo ricevuto nel secolo scorso: siamo analogici ma chiamati a essere missionari in un mondo digitaleâ€, nel quale prevalgono le tecnologie, il web, i social media, l’intelligenza artificiale. Poi occorre comprendere come “guarire†le piaghe “di un mondo ferito, nel quale anche noi siamo però feriti. Siamo esseri umaniâ€. Missionari feriti, che si prendono cura di altri feriti. Infine, e soprattutto, “come portare la luce di Cristo facendo sì che essa possa brillare nel buioâ€: mettere Gesù al centro, “non noi, i nostri desideri o le nostre ideeâ€, aggiunge il superiore generale.

I Verbiti, una comunità internazionale multiculturale presente in 79 Paesi

È, proprio questo, il fulcro del carisma dei Verbiti. Portare la buona Novella, “il Vangelo, dove esso non è stato annunciato, o non è stato sufficientemente annunciato. Lì è il nostro luogo di missioneâ€. Presenti in 79 Paesi e in tutti cinque i continenti, “come gli Stati Uniti, e poi Ciad, Sud Sudan, Cuba, Nicaragua, Ucraina, Congo, e molti altriâ€, i Verbiti sono inviati in tutto il mondo. “Siamo una comunità internazionale multiculturale, e proveniamo da 77 nazionalità differentiâ€, spiega.

Tante nuove vocazioni in Africa e Asia

Padre Ribeiro non nasconde la crisi vocazionale che affrontano in generale tutti gli ordini religiosi; una crisi che, dice, “riguarda il momento presente e tocca certamente anche noi, in particolare in Europa e nelle Americheâ€. Il conforto, però, viene dal fatto che “c’è un numero crescente di confratelli in Africa, mentre la maggior parte, oltre la metà, oggi proviene dall’Asia. Siamo quasi 6.000 membri. La preoccupazione è in particolare per i fratelli consacrati, che diminuiscono purtroppo. E tuttavia possiamo ancora dire: siamo giovani, abbiamo la possibilità di lavorare per la Chiesa e la missioneâ€.

La sede della curia generalizia dei Verbiti
La sede della curia generalizia dei Verbiti   (©Riccardo Capobianco)

Le domande sul senso della vita inestirpabili dal cuore dell’uomo

È proprio la missione in mezzo all’umanità ferita la principale preoccupazione che i Verbiti individuano come aspetto centrale del rapporto con la modernità, sempre più distante, almeno in apparenza, dalla religione e dalla fede. “Tuttavia, mi chiedo sempre – sottolinea – il fatto che la gente si allontani dalla religione, vuol dire che essa si allontana anche dalla ricerca del senso della vita? Per me c’è ancora uno spazio per la missione. È vero che in Europa, in Occidente, c’è un allontanamentoâ€, ma le persone continuano a porsi quelle domande che sono inestirpabili dal cuore dell’uomo e che sempre ci saranno: “Quello è un luogo per il nostro lavoro missionario, essere presenti per aiutare la gente a cercare il senso della vita, che è in Dioâ€. Di più. “Per noi questo vuol dire non solo farsi presenti, ma piuttosto essere presenti con la gente, affinché essa possa vedere in noi la luce che viene da Dio, che è Dio e che è Cristoâ€.

Essere costruttori di pace

Ciò vuol dire anche provare a essere costruttori di pace, come Papa Francesco ha chiesto ai Verbiti in un’udienza concessa alla Società nel giugno scorso, e come chiede fin dall’inizio del pontificato Papa Leone XIV. “Per farlo, prima di tutto, noi stessi dobbiamo diventare uomini e donne di pace. Come missionario, quando vado nel mondo, devo sempre chiedermi: la mia presenza è una presenza di pace, o è solo la presenza di un forestiero che si muove per curiosità? Dobbiamo imparare che essere missionari non è solo predicare, ma essere presenti, qualche volta anche zittiâ€, in silenzio: deve essere, “la nostra, una presenza di pace, che riempia la vita della gente e del popoloâ€. La testimonianza viene dallo stesso Robert Francis Prevost, “la sua presenza è una presenza di paceâ€. Lui “è un missionario a sua volta, che non lavora solo con le parole, ma anche con la sua presenzaâ€.

Il superiore generale dei Verbiti, padre Anselmo Ribeiro
Il superiore generale dei Verbiti, padre Anselmo Ribeiro   (Padri Verbiti SVD)

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

08 settembre 2025, 08:24