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Le mamme ucraine, quando il dolore più grande del mondo è una luce di pace

Da alcuni giorni sono in Italia una cinquantina di donne che hanno perso i figli in guerra. Domani parteciperanno all’udienza giubilare con Papa Leone, in questi giorni sono state in pellegrinaggio al Santuario della Santa Casa a Loreto e ad Assisi

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Un ponte ideale che parte dall'Ucraina e arriva fino in Umbria passando da Roma in Vaticano. Così si potrebbe raccontare l'iniziativa voluta dai Frati Minori Cappuccini della Provincia Serafica Immacolata Concezione e sostenuto dalle Edizioni Frate Indovino che hanno portato in Italia un gruppo di madri che hanno in comune l'enorme dolore di aver avuto i loro figli uccisi in questa crudele guerra che va avanti da più di tre anni e mezzo, cioè da quel 24 febbraio del 2022, quando la Russia invase l'Ucraina. Queste mamme sabato parteciperanno all'udienza giubilare con Papa Leone, ma in questi giorni si sono recate in pellegrinaggio a Loreto ed Assisi.

Le mamme ucraine a Loreto nella Santa Casa
Le mamme ucraine a Loreto nella Santa Casa

Un percorso nel dolore per riaccendere la speranza

"In realtà questa iniziativa parte già diversi anni fa - spiega Paolo Friso, Direttore delle Edizioni “Frate Indovino†- Appena iniziato la guerra, lanciammo subito una raccolta di beni di prima necessità per aiutare le persone che vivevano in quel Paese, e che si erano trovati travolti dalla guerra. Abbiamo subito richiamato la figura del ponte di pace e ci siamo messi in contatto con i nostri frati che vivono in Ucraina. Insieme alla Caritas Umbria abbiamo ottenuto sei camion e siamo immediatamente partiti. Da allora abbiamo fatto tanti viaggi, e grazie anche alla generosità dei nostri lettori, abbiamo sostenuto tante iniziative, tra cui quella del sostegno psicoterapeutico alle madri che hanno perso un figlio in guerra. Il dolore più grande dove intervenire per riaccendere la speranzaâ€.

Ascolta l'intervista a Paolo Friso

E proprio per questo motivo non poteva mancare un pellegrinaggio di queste genitrici dolorose al Giubileo della speranza. "Si tratta di cinquanta mamme che fanno parte di un progetto che si chiama “Madri di Casa Padre Pio" – continua il direttore Friso – che è adiacente al convento dei cappuccini di Kiev, e che promuove percorsi di residenziali e di aiuto, dove queste donne hanno la possibilità di essere ospitate e di conoscersi tra loro e poi di partecipare alle varie iniziative. Questo è un dono reciproco tra noi e loro. La loro presenza è un vero segno di luce, ci infonde speranza e come ci invita Papa Leone, ci sollecita a costruire ponti".

Ad Assisi nella Basilica Inferiore di San Francesco
Ad Assisi nella Basilica Inferiore di San Francesco

Ricostruire partendo dalla fede

Il dolore di queste madri è stato sempre presente anche nelle parole di Papa Francesco, che spesso ricordava che la tragedia vissuta da chi subisce la perdita del proprio figlio sia un dolore così inenarrabile da non avere parole per raccontarlo. "Durante questi anni - racconta ancora Friso - siamo stati spesso a Kiev, dove abbiamo potuto prendere parte ad alcuni passaggi di questo percorso che le mamme. Li ci si rende conto di fronte a questo dolore grande e a questo senso di sconfitta grande dell'uomo, che solo con la grazia di Dio si può ricostruire". Anche l'organizzazione di questo pellegrinaggio, dice, "non è stata semplice, perché fare uscire più di cinquanta persone dalle frontiere dell'Ucraina accompagnate dai frati è stata un po' una sfida alle tante difficoltà che si possono presentare". Ma questa, conclude, "è una chance che abbiamo e che anche il Giubileo ci dà e l'udienza giubilare sarà un fondamentale punto di questo percorso".

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05 settembre 2025, 15:00