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Don Oreste Benzi mentre parla con alcuni ragazzi durante una manifestazione Don Oreste Benzi mentre parla con alcuni ragazzi durante una manifestazione

A Rimini si ricorda don Benzi, infaticabile apostolo della carità

Inizieranno domani, 5 settembre, nella cittadina romagnola fino al prossimo 7 settembre “Le Giornate di don Oreste”. A cento anni dalla nascita del sacerdote, sono previsti tre giorni di eventi per ricordare il fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII e riscoprire la modernità della sua profezia. Le iniziative si apriranno nel pomeriggio con la messa presieduta dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, sulla spiaggia libera del porto di Rimini

Marina Tomarro-Città del Vaticano 

Una vita passata accanto agli ultimi, alle prostitute, ai giovani drogati, ai disabili per restituire loro la dignità di persone amate. Don Oreste Benzi nella sua vita ha lottato contro ogni forma di sfruttamento, portando avanti un'idea di “Chiesa in uscita” ben prima che diventasse espressione comune. E da domani, venerdì 5 settembre, Rimini lo celebra con una tre giorni di eventi ed incontri dedicati a lui in occasione del centenario della sua nascita. "Abbiamo ritenuto che don Oreste dovesse essere ricordato come cittadino, non soltanto come fondatore della Comunità Papa Giovanni XXIII spiega Matteo Fadda, presidente dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – ci saranno diversi eventi dal venerdì alla domenica, che poi è proprio il giorno del suo compleanno. Lui è stato parroco per tutta la vita in una parrocchia nella periferia sud di Rimini, è stato un cittadino attivo coinvolto nelle manifestazioni che si svolgevano. A volte è stato anche contestato per le sue idee. Era una figura spesso considerata scomoda ma molto amata e per questo abbiamo voluto che non fosse solo una festa della nostra comunità, ma di tutta la diocesi e della città”.

Ascolta l'intervista al presidente Matteo Fadda

L'apertura delle celebrazioni sulla spiaggia di Rimini

Le celebrazioni si apriranno domani pomeriggio alle 17 con la messa presieduta dal cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, sulla spiaggia libera del porto di Rimini, diventando così una chiesa a cielo aperto. Un posto non casuale, perché proprio da lì don Benzi, cominciò a bussare con la sua comunità, a tutte le porte degli stabilimenti balneari che negli anni settanta si rifiutavano di accettare persone con disabilità, finché la sua tenacia piegò quei muri invisibili e qualcuno accettò di ospitare quelle comitive di ragazzi 'scomodi'. “Dove noi, anche loro”, questo era il suo motto, perché non esistevano vite di serie B e nessuno si doveva sentire escluso. Tutti avevano diritto alla normalità di poter usufruire del mare e della spiaggia. "Questa apertura in riva al mare - continua il presidente Fadda - resta il segno più forte: un Vangelo senza muri né posti riservati, ma capace di parlare a tutti. Don Oreste era solito celebrare la messa in spiaggia con i disabili, i senza fissa dimora, le donne sottratte alla prostituzione, perché la sua era una chiesa vicina alle persone e in particolare agli ultimi, in un luogo che di solito è sinonimo di divertimento. Quindi iniziare dalla spiaggia è un ricordare le provocazioni positive fatte da lui sin dagli inizi della Comunità verso gli anni 70. Molte battaglie che ha portato avanti sono diventate parte della nostra società. Penso ad esempio a quanto ha fatto per la fondazione delle case famiglia per i minori, dove i piccoli possono trovare una mamma e un papà affidatari”

Il programma delle giornate

Sabato mattina invece ci saranno sei conferenze diffuse in tutto il centro città, che esploreranno il tema della “società del gratuito”, uno dei concetti-chiave nell'impianto sociale e politico di don Benzi. Le conferenze affronteranno vari temi – educazione, economia, pace, politica, spiritualità e cura del creato – cui parteciperanno testimoni ed esperti – tra gli altri lo psicopedagogista Stefano Rossi, il giornalista Marco Tarquinio, l'economista Leonardo Becchetti, il sacerdote di frontiera don Aldo Buonaiuto, il direttore di Caritas Italiana don Marco Pagniello. Il pomeriggio invece sarà dedicato a un ritratto del sacerdote, durante il quale chi lo ha conosciuto racconterà aneddoti e ricordi. Tra gli ospiti la giornalista Lucia Bellaspiga, l'economista Stefano Zamagni ei rappresentanti delle associazioni cattoliche nazionali. Gli eventi si chiuderanno con la messa domenicale nella Cattedrale di Rimini.

La fede al centro della sua vita

Tutta la sua opera è stata sempre accompagnata dalla sua grande fede in Dio. "Don Oreste - racconta monsignor Nicolò Anselmi vescovo di Rimini - era solito ripetere: 'Per stare in piedi davanti al mondo bisogna stare in ginocchio davanti a Dio'. Don Oreste è stato prete, educatore, profeta, ma soprattutto un innamorato pazzo di Cristo. Questa è l'eredità viva che ci lascia. Sì, viva. Perché come lui stesso ha scritto nel suo testamento, quando si dirà che don Oreste è morto, sarà una “bugia” per chi ha occhi per vedere: la vera vita è iniziata, ha chiuso gli occhi a questa terra per aprirli all'infinito di Dio”. E a cento anni dalla nascita e a diciotto dalla morte, la voce di don Benzi continua ancora a farsi sentire, non come un ricordo lontano, ma come un mandato che ancora oggi interpella la Chiesa e la società. E il suo motto resta un invito che non conosce scadenze: “Dove noi, anche loro”, come consegna per il presente e sfida per il futuro.

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04 settembre 2025, 09:43