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Alcide De Gasperi Alcide De Gasperi

Reina: l'Europa riscopra la propria coscienza cristiana per il bene della democrazia

Alla Messa celebrata nella basilica romana di san Lorenzo al Verano, a 71 anni anni dalla morte del Servo di Dio Alcide De Gasperi, il vicario per la Diocesi di Roma sottolinea la forza e la profezia della sua visione di politico e di uomo di fede. "La vera sfida non è schierarsi da una parte o dall’altra, o inseguire leadership più o meno forti, ma suscitare un risveglio della coscienza cristiana, una ripresa della trascendenza"

Antonella Palermo - Città del Vaticano

La grande attualità dello statista italiano Servo di Dio Alcide De Gasperi, in occasione dei 71 anni dalla morte, sono stati al centro dell'omelia della Messa celebrata in sua memoria stamani, 19 agosto, dal cardinale Baldo Reina, vicario generale per la Diocesi di Roma, nella basilica romana di San Lorenzo al Verano. 

Gli anni bui dell'Italia e la profezia di una rinascita

Le doti diplomatiche di De Gasperi, unite a una profonda spiritualità, gli hanno permesso di perseverare in una missione in cui ha sperimentato più volte "la forza del potere nemico, l’immane tragedia della guerra, la diffusione del regime nazista e lo sfaldamento della monarchia", ha ricordato il cardinale. In una fase storica in cui "tutto attorno a lui sapeva di sconfitta e di morte", con un Paese "annientato e senza alcuna credibilità internazionale", con un prezzo altissimo pagato a livello personale "per aver difeso gli ideali della libertà e della democrazia" (De Gasperi aveva conosciuto la prigionia, la povertà, l’umiliazione, il tradimento e persino delle trame oscure che ne avevano decretato la fine), lo statista seppe far leva proprio su queste contingenze tragiche per aprire a una rinascita.

Il rischio di una perdita della trascendenza

Il suo agire politico maturò "negli anni bui e interiormente faticosi" presso la Biblioteca apostolica, ha rammentato ancora il porporato. Secondo De Gasperi, il cristianesimo non può essere relegato solo alla sfera privata, ma può e deve innervare la scelta collettiva di un popolo. Sua forte convinzione era quella per cui, come ha sottolineato Reina, è possibile organizzare una democrazia, anche dopo l'esperienza nefasta del fascismo, animata dalla fede cristiana e orientata al bene comune, alla giustizia sociale e alla libertà. Un'intuizione valida anche anche per l'Europa e il mondo di oggi. "Siamo consapevoli che la vera sfida non è schierarsi da una parte o dall’altra, o inseguire leadership più o meno forti, ma suscitare un risveglio della coscienza cristiana, una ripresa della trascendenza intesa come spinta costante verso l’Alto, verso tutto ciò che è vero, giusto, nobile, retto, onorato", ha insistito il vicario nell'omelia. Consapevole che oggi si sta correndo il rischio di perdere l'orizzonte della trascendenza, osserva che proprio questo genera confusione, smarrimento del senso, evanescenza. 

L'Europa deve riscoprire sé stessa

Con uno stile di radicale offerta di sé, senza rincorrere le logiche mondane, De Gasperi, ha creduto che la salvezza operata da Cristo "può diventare buon governo nella ricerca e la promozione del bene comune, può diventare democrazia che dà spazio alla dignità umana e al progresso". Da qui la considerazione del cardinale Reina sull’attuale congiuntura internazionale, pesantemente segnata - ha osservato - da una recrudescenza dei conflitti" che, "interpretata alla luce della Parola di Dio e dell’illuminato magistero di Papa Leone XIV, impone a noi tutti una decisa assunzione di responsabilità". Ricordando il discorso dello statista alla Conferenza di pace di Parigi, il 10 agosto 1946, Reina ha concluso che l’Europa "non può inseguire solo mere strategie di commercio delle potenze economiche, ma è chiamata a riscoprire sé stessa, le sue profonde radici, la forza della cultura ellenistica, la potenza della fede cristiana, la solidità dell’umanesimo liberale". 

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19 agosto 2025, 11:20