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L'altro cielo della Basilicata sacra in mostra a Roma

Al Palazzo della Cancelleria di Roma, dal 3 al 24 settembre, la mostra "Basilicata sacra: un altro cielo". Un viaggio suggestivo ed immersivo tra le tradizioni spirituali, artistiche e popolari delle terre lucane. Don Antonio Lauria: "Nella nostra Regione nessun pellegrino è straniero. Abbiamo una storia fatta di incontri e contaminazioni culturali"

Paolo Ondarza - Città del Vaticano

Dalle croci miracolose a Potenza alle chiese rupestri, dagli oggetti di santi e mistici della diocesi di Tursi - Lagonegro, fino alle suggestive processioni mariane come il tradizionale "Strazzo" del carro della Madonna della Bruna a Matera in cui la struttura portante di cartapesta viene prima condotta per le strade di Matera e poi smantellata per essere ricostruita, ogni anno, in occasione della festa dedicata alla Vergine il 2 luglio.

RITI ARBOREI Pietrapertosa_Il Maggio_Trasporto del cerro
RITI ARBOREI Pietrapertosa_Il Maggio_Trasporto del cerro

Storia, tradizione e spiritualità

Pellegrinaggi a piedi nudi, lacrime, canti, cori di gioia sono espressione di queste manifestazioni di viva pietà popolare di una regione italiana ricca di storia, tradizione e spiritualità. Ad offrirne uno spaccato è la mostra che sarà allestita in quattro sale del Palazzo della Cancelleria a Roma dal 3 al 24 settembre. Mercoledì prossimo avrà luogo la cerimonia di inaugurazione alla presenza di  importanti personalità del mondo istituzionale, artistico e religioso. L’iniziativa nasce nell’anno del Giubileo dalla collaborazione tra Regione, Apt e Conferenza Episcopale della Basilicata con il patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione.

Matera, Carro per la Madonna della Bruna
Matera, Carro per la Madonna della Bruna

La liturgia del popolo

"Esiste una 'liturgia del popolo' - spiega don Antonio Laurita, consulente scientifico della Conferenza episcopale della Basilicata per il Giubileo - ed è quell’insieme di atteggiamenti, gesti che esprimono una fede vera ed un legame della nostra gente con il trascendente".  

Ascolta l'intervista da don Antonio Laurita

L’esposizione è un’esperienza sensoriale che conduce, dalla storia delle contaminazioni culturali, alle vicende di santi e beati che hanno solcato il territorio lucano, fino ad una Via Crucis contemporanea animata da pittosculture o ad un’immersiva esperienza finale grazie alla quale il visitatore potrà mutare il proprio punto di vista: da spettatore a protagonista di un viaggio interiore.

Tolve, Processione per San Rocco
Tolve, Processione per San Rocco

Una terra dove nessuno è straniero

"Mi piace che chi viene in Basilicata - prosegue don Laurita - non ammiri semplicemente i nostri paesaggi, belli e affascinanti, o i nostri paesi arroccati sulle Dolomiti o quelli in pianura nel metapontino o nella Valdagri, ma porti con sé le emozioni del nostro popolo".

Riti arborei
Riti arborei

"Nella nostra Regione nessun pellegrino è straniero: abbiamo subito tante influenze da parte di popoli invasori: normanni, saraceni, longobardi. Abbiamo sempre vissuto un po' da sottomessi, da ospiti a casa nostra. Tuttavia questo non è stato per noi solo motivo di sofferenza: ci ha dato la possibilità di aprire nuovi orizzonti verso il confronto con altre culture". Ecco perchè “Incontro” è forse la parola chiave per meglio comprendere la Basilicata, terra di accoglienza e convivenza di tradizioni diverse.

Atella, Sacra rappresentazione
Atella, Sacra rappresentazione

Tra cielo e terra

L’attitudine ad integrare e ad unire è resa in modo efficace ad esempio dall’antica pratica popolare del matrimonio arboreo: "consiste nel far sposare, attraverso l’innesto, due alberi apparentemente incompatibili" e può essere letta come simbolo o metafora "dell’incontro tra l’umano e il trascendente, tra la terra ed il cielo". Sono riti, quelli presentati in mostra, che hanno plasmato l’agire della nostra gente, la cui fede però è sempre rimasta salda. "Si tratta di un patrimonio non solo etnografico o immateriale, ma di un tesoro da preservare da un punto di vista spirituale", osserva infine don Antonio Laurita con l’auspicio che chi visiti la mostra “possa sentirsi un po’ lucano”.

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31 agosto 2025, 09:49